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9 maggio: “Giorno della memoria, dedicato alle vittime del terrorismo”

Quando a Roma un "sito simbolico” per ricordare le vittime del terrorismo? Negli “anni di piombo”: 428 morti; oltre 2000 feriti e 14.615 attentati

Nel calendario delle ricorrenze civili del nostro Paese, il 9 maggio è il “Giorno della memoria, dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale, e alle stragi di tale matrice”. La scelta del giorno, è quella in cui venne ritrovato, nel 1978, in via Caetani nel centro di Roma, nel portabagagli di un auto, il corpo senza vita di Aldo Moro.

Con la legge n°56 del 4 maggio 2007, la Repubblica Italiana ha istituito questa giornata per sottolineare il significato drammatico e sconvolgente, di una fase opaca degli anni settanta e ottanta, che ha inciso profondamente nella vita dell’Italia, e per rendere omaggio ai caduti.

La memoria storica ci ricorda che, fra vittime individuali, stragi terroristiche e violenza politica, gli “anni di piombo” del nostro Paese sono rappresentati da questi numeri: 428 morti; oltre 2000 feriti, di cui una parte con danni permanenti e 14.615 attentati compiuti. E’ stato sconfitto un disegno eversivo che ha cercato di minare le fondamenta della nostra democrazia repubblicana e la convivenza civile del nostro Paese. Questo contesto, che è alle nostre spalle, va ricordato con la cultura della legalità e della giustizia sociale, che oggi si chiama, soprattutto, lavoro per i giovani.

Nella città di Roma, come in altre località, ci sono tante testimonianze ai caduti, ai martiri, alle vittime, di quel periodo buio, sacrificate dalla violenza del terrorismo, con l’intitolazione di strade, piazze, targhe rievocative, lapidi, scuole, ma non si è ancora realizzato un monumento, un sacrario, una stele, dove si possa ritrovare una memoria collettiva condivisa.

aldo moro rapimentoIn questo senso è necessario pensare concretamente di realizzare a Roma “un sito simbolico” che dia il segno di una vicenda storica che non può essere dimenticata, perché la Capitale è stata teatro di attentati che hanno colpito politici, magistrati, professori universitari, tutori dell’ordine (carabinieri e polizia di stato) e altre categorie di cittadini.

Negli anni passati, in occasione della giornata dedicata alle vittime del terrorismo, la Regione Lazio annunciò un progetto per un museo da realizzarsi in spazi recuperati nel Parco dell’Appia Antica, purtroppo non ne n’è saputo più nulla. Il Comune di Roma esprimeva, sempre nello stesso periodo, un assenso ad erigere un monumento, ma la consulta cittadina incaricata di trovare una sintesi per la realizzazione, si è “fermata”. Sempre in anni passati si è pensato a una legge del Parlamento, ma lo scioglimento della legislatura, ha troncato la proposta che aveva iniziato l’iter.

Quest’anno le celebrazioni prevedono la deposizione di una corona di fiori, alla lapide di Aldo Moro, in via Caetani, dove 36 anni fa, fu ritrovato morto lo statista, e una cerimonia ufficiale alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla Camera dei Deputati.

L’evento a Montecitorio vuole ricordare a tutti noi e in particolare alle nuove generazioni, che non hanno vissuto il dramma del terrorismo, la necessità di coltivare la memoria, non dimenticando mai chi si è battuto ed ha accettato il rischio di sacrificare la propria vita, per “stare dalla parte giusta”.

Ecco perché è urgente, superare le difficoltà apparenti nelle Istituzioni, per trovare “una modalità” per ricordare il sacrificio dei caduti negli anni di piombo, nella Capitale del nostro Paese, che non vanno ricordati solo il 9 di maggio.

C’è un vecchio detto popolare che ci fa riflettere: “Ricordiamo sempre, che senza memoria, siamo tutti più fragili e più deboli”.


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