A Modena, non a Raqqa – Quegli inquietanti spari in Libia – Il terzo del 2016

Fatti e misfatti di gennaio 2016

A Modena, non a Raqqa

“Cinque giovani – nella notte dell’Epifania – vengono fermati da un gruppo di neri incappucciati, viene chiesto loro se credono in Dio o in Allah e loro, ad evitare guai, rispondono di non credere a nessuno. Ma questo non basta ai neri incappucciati i quali li mettono in fila, li fanno inginocchiare e puntano loro le rivoltelle alla testa. Poi, per fortuna, non sparano e se ne vanno sghignazzando”.

Non è successo a Raqqa o in un’altra qualsiasi città in mano ai terroristi dell’Isis. E’ successo a Vignola, provincia di Modena, Italia. “Per scherzo” si sono giustificati, una volta identificati, i neri incappucciati. C’è quindi da ritenere che, con molta probabilità, non verranno sanzionati e, tutt’al più, riceveranno una tiratina di orecchi: uno scherzo, santo Dio o santo Allah, quante storie. Il Carnevale “ogni scherzo vale”, in fin dei conti, inizierà appena fra quindici giorni. Allegria,

Quegli inquietanti spari in Libia

“L’auto del “premier” designato del nascente Governo libico di unità nazionale, Feyez al-Sarraj, e quelle che lo scortavano – secondo i giornali locali – sono finite, nei pressi di Misurata, sotto il tiro di armi da fuoco di un gruppo di sconosciuti. Ma – hanno voluto accreditare gli uomini del “premier” designato Feyez al-Sarraj – non si sarebbe trattato di un attentato: solo di qualche colpo sparato in aria da qualcuno”.

Forse da un cacciatore contro un fringuello o un beccaccino.

Come ti manganello il sindacato di polizia

“Gianni Tonelli – il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia il quale è da sempre in prima linea nel denunciare le difficoltà in cui vengono tenute, dal Governo, le forze dell’ordine – è stato avvertito di un procedimento disciplinare aperto, nei suoi confronti, dalla Questura di Bologna”.

Per le sue giuste insistenti denunce? Sarebbe stato troppo smaccato e, quindi, ufficialmente non per quelle. Ma perché lui – secondo la Questura di Bologna – avrebbe indossato contro le regole, partecipando ad una trasmissione “In mezz’ora” di Rai3, una “polo” della polizia in sua dotazione. Peccato, però, che non sia vero. Perché la “polo” indossata da Gianni Tonelli in quella occasione era una “polo” sua e non quella in dotazione alla polizia: di altro materiale, di altro colore, due bottoni del sindacato sugli alamari, con la scritta “I love Polizia” sulle spalle. Un abbaglio, allora, della Questura di Bologna? Una Questura dovrebbe stare attenta, per mestiere, a non prendere abbagli. E dunque, sotto sotto, ecco spuntare la verità che si voleva nascondere: il provvedimento disciplinare nei confronti di Gianni Tonelli verrà preso perché lui ha “osato” denunciare una situazione che si vorrebbe non fosse nota ai cittadini. E, avendolo fatto oltretutto da sindacalista, con tante manganellate alle libertà sindacali. Ministro dell’Interno Alfano, è giusto così?

Il terzo del 2016

“La senatrice “forzista” Anna Maria Bernini – è apparso in numerose rubriche “gossip” – ha deciso, per mantenere la sua “linea” perfetta, di abbandonare l’assunzione dei semini antiossidanti della quinoa, di cui si era stancata, ma per una ricetta a base di biscotti croccanti impastati con farina di avena, cannella e zenzero”.

Il terzo “chissenefrega” del 2016.


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