Al via piano di recupero di Palazzo Sciarra
Prevista la riqualificazione dell’immobile attraverso l’ampliamento degli spazi espositivi esistentiAmpliamento degli spazi espositivi, musealizzazione dei ritrovamenti dell’Acquedotto Vergine, ampliamento della rete dei percorsi dell’organismo architettonico con la realizzazione di una copertura vetrata in corrispondenza del cortile storico. L’Assemblea capitolina ha dato il via libera al piano di recupero di Palazzo Sciarra di via del Corso avanzato dalla Fondazione Roma, proprietaria dello storico immobile.
In particolare, il piano di recupero prevede la riqualificazione dell’immobile attraverso l’ampliamento degli spazi espositivi esistenti mediante il ripristino dell’originaria consistenza degli spazi, la musealizzazione dei ritrovamenti del 1888 dell’Acquedotto Vergine in modo da permettere a chi visita il palazzo di poterlo ammirare nella sua integrità con il recupero di spazi interrati esistenti e ripristinati, l’ampliamento della rete dei percorsi dell’organismo architettonico facendo diventare il cortile storico tardo ottocentesco l’invaso attorno al quale si articoleranno i nuovi spazi espositivi attraverso la realizzazione di una copertura vetrata in corrispondenza del cortile storico.
“Grazie a questo progetto la città ha l’occasione di vedere realizzato uno spazio contemporaneo all’interno di un contesto storico. Si tratta di un piccolo intervento ma molto interessante che permette di poter scoprire nuovi luoghi di Roma e di valorizzare ulteriormente un edificio importante in cui, grazie alla Fondazione Roma, viene realizzato un intervento all’interno appunto di una struttura esistente e si sviluppa recuperandone una parte funzionale degli spazi museali”, dichiara l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.
“Un progetto che punta alla riqualificazione dell’edificio mediante un intervento di ristrutturazione edilizia finalizzato a preservare, ripristinare e valorizzare le peculiarità che concorrono al suo valore storico-architettonico. I lavori di ristrutturazione non solo riporteranno l’immobile alle sue originarie dimensioni ma andranno anche a valorizzare e preservare l’inestimabile ricchezza custodita al suo interno attraverso la musealizzazione delle arcate dell’Acquedotto Vergine, uno degli acquedotti romani più importanti dell’antica Roma”, aggiunge il Presidente della Commissione Urbanistica Carlo Maria Chiossi.
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