Alla ricerca del cassonetto giallo, perduto

Maurizio Rossi  - 25 Giugno 2023

Abiti usati: un tempo venivano raccolti da tutte le parrocchie e da centri della Caritas; poi vennero i contenitori gialli, con tanto di chiusura di sicurezza, lucchetto e sportello a scomparsa: l’AMA che li collocò in città, si preoccupò di pubblicizzarli e di dare tutte le istruzioni del caso. Ma, come succede per tutto, rifiuti compresi, non venivano svuotati sempre e ovunque;  intervenivano allora “anime pie” non proprio disinteressate, che rompevano il lucchetto, poi la serratura, poi la combinazione… sceglievano quello che poteva loro servire e il resto lo lasciavano in strada.

Ma tant’è, anche la gestione di questi contenitori e del relativo contenuto da parte dell’ AMA e/o delle ditte affiliate, pare non fosse del tutto limpida. Strano… 

Ora i contenitori per gli abiti usati sono stati alquanto ridotti di numero, e non mi sembra che tale scelta favorisca la buona educazione della cittadinanza, costretta a vagare per il quartiere in cerca dell’amico cassonetto, o incentivata a gettare tutto, con indifferenza,  nell’indifferenziata! 

Ma il bravo o la brava cittadina che giunge al fatidico incontro, constata per l’ennesima volta che il contenitore è aperto e che la serratura (ultimo modello) è stata addirittura asportata (forse per ripararla, sempre per quella pietas delle “anime” di cui sopra).

Non sarebbe il caso di trovare una modalità diversa, anche per evitare il “mercato di strada” come accade quotidianamente sul marciapiede antistante il mercato coperto di viale delle Primavera a Centocelle?

Ma questa è un’altra storia.

Maurizio Rossi 

Serenella

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