Categorie: Politica

Alla riscoperta del civismo

L'idea di ripensare e progettare nuovamente la Città è prevalente

L’accorpamento dei Municipi di Roma realizzato da Gianni Alemanno (https://abitarearoma.it/ad-ottobre-laccorpamento-dei-municipi/#.WEidl7TYOf0) oramai è realtà già da qualche anno (2012, ndr) e gli aspetti maggiormente discussi a quest’ultimo legati non sono soltanto burocratici ma anche di natura organizzativa e di coesistenza tra quartieri con problematiche ed urgenze radicate e diametralmente opposte. Questa situazione richiede da parte degli amministratori della città un’azione di governo sempre più complessa, per una risoluzione efficace dei problemi. Il civismo inteso come riscoperta dei doveri del cittadino, sembra la prima reazione alla complessità capitolina dell’ultimo decennio. “E pur si muove”, direbbe qualcuno.

106000Risulta sempre più facile, grazie anche alla facilitazione offerta dai mezzi di comunicazione, incontrare comitati di quartiere, realtà associative e sociali impegnate in battaglie territoriali: dalle azioni di difesa e tutela sino ai gruppi di progettazione. Tra loro c’è chi pensa sia utile una forma di comunicazione congiunta, tramite una piattaforma web (http://facebook.com/notizievmunicipioroma/), per dare “una risonanza maggiore alle voci dei quartieri” – come spiega il blogger Emanuele Rigitano promotore del progetto.

Un esempio di civismo capace di ripensare il territorio come bene comune utile alla collettività è quello che si sta palesando intorno al Parco archeologico di Centocelle nel qparcocentocelle9-10-161uadrante est della Capitale, dove associazioni e gruppi di volontari nella loro battaglia quotidiana cercano di dare all’area verde il giusto ruolo tra i grandi parchi di Roma. (https://abitarearoma.it/documento-associazioni-sul-parco-archeologico-centocelle/#.WElrCLTYOhA)

L’esigenza di nuove forme di partecipazione è tale da creare interesse anche a livello accademico ed in questo contesto si studiano nuove forme di co-governance sulla base di esperienze europee e nazionali, con l’intento di avvalorare tesi scientifiche secondo le quali è opportuno cambiare il concetto che è la necessità a creare mobilitazione.

Se fossero i cittadini a proporre le soluzioni alle proprie esigenze con l’apporto di studi sulle nuove forme di partecipazione e venisse ripensato il ruolo degli enti di prossimità, percepiti sempre meno vicini alle esigenze della comunità a causa di un decentramento inattuato, che volto avrebbe Roma?


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