All’Asta oltre 160 gioielli editoriali dell’inventore del punto e virgola

Il 22 giugno alle ore 16 libri antichi e rari, con un'importante collezione di Aldine e di legature rinascimentali
Redazione - 20 Giugno 2016

 

In continuità con le celebrazioni svoltesi nel 2015 per il V centenario della morte di Aldo Manuzio, promosse da istituzioni italiane e internazionali, Philobiblon Auctions ha voluto dedicare la sua sessione estiva di vendite all’asta alla figura del tipografo bassianese.

Universalmente riconosciuto tra i principali innovatori dell’arte della stampa tra XV e XVI secolo, sotto diversi aspetti non solo tipografico-editoriali ma anche di natura economica e imprenditoriale, Aldo Manuzio è testimone emblematico, con l’attività dell’officina portata avanti dai suoi eredi dopo il 1515, di quella che fu l’età d’oro della tipografia veneziana.

L’Asta 7 del 22 giugno 2016 alle ore 16 presenta a bibliofili e collezionisti oltre 160 edizioni uscite dai torchi manuziani – di Aldo prima, di Paolo e Aldo il Giovane poi – tra il 1495 e il 1588, con esemplari che a pieno diritto sono entrati nella storia del libro come pietre miliari, dalle edizioni originali – in lingua greca – di opere prima diffuse solo attraverso compendi o traduzioni latine, alle stampe di scritti curati per la prima volta secondo criteri filologici realmente moderni, grazie al diretto confronto della tradizione testuale manoscritta, testimoniata in codici spesso offerti in prestito alla bottega aldina dai più noti umanisti del tempo.

I libri si possono visionare dal 17 al 21 giugno (ore 10-18) e mercoledì 22 dalle ore 10 alle 14, presso la sede di Philobiblon Auctions a Roma, via Antonio Bertoloni 45.

Augustinus  DalPozzoIuvenalisColonna

Nella sezione aldina merita una menzione particolare, tra gli incunaboli (lotti 108-113), l’editio principes della celebre raccolta di opere astrologiche e astronomiche Scriptores Astronomici Veteres (1499), uno dei rari volumi illustrati prodotti da Aldo, che accoglie la prima apparizione a stampa dei Phaenomena di Arato. Tra i volumi impressi nel Cinquecento spicca invece la seconda edizione – considerata addirittura più rara di quella del 1499 – dell’Hypnerotomachia di Polifilo di Francesco Colonna (1545), il libro illustrato più famoso dell’intero Rinascimento. Aggiungono valore a molti lotti, già di per sé pregevoli esempi dell’attività di Aldo, legature rinascimentali di eccezionale fattura, italiana e straniera. È sufficiente citare l’esemplare delle opere di Giovenale e Persio del 1501 (lotto 115), riconducibile ad area napoletana, quale esempio di questa raffinata arte. Non mancano poi veri e propri capolavori della legatoria del XVI secolo ad arricchire edizioni non prodotte dalla bottega aldina, come il De Civitate Dei di Agostino (1551, lotto 252) legato alle armi del pontefice Pio V, a rappresentare l’attività romana di Niccolò Franzese, o il Duello di Paride dal Pozzo (1521, lotto 201), di fattura veneziana e censito nel celebre repertorio di Tammaro De Marinis.


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