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Attenti all’incendiario

Ieri sera Renzi era ospite, insieme al giornalista Massimo Franco, della Gruber a otto e mezzo. Trasmissione interessante per capire l’umor nero di Renzi e le sue valutazioni della situazione. L’incipit non è stato male. Ha ripetuto quello che aveva già detto in Conferenza stampa martedì: non sono di quelli che vengono a dire che hanno vinto. Ha solo provato a dimostrare che non ha perso lui, ma i piddini locali.

Poi, tra le altre cose, molte, che ha ricordato, tra cui i successi del suo governo, ha avuto un momento da vero leader. Un lampo abbacinante arrivato a illuminare la scena dopo il consueto e pregevole “punto” di Paolo Pagliaro che, questa volta, ha radiografato correnti e cordate, vincenti e perdenti alle elezioni di Roma, tramite le preferenze ottenute dai candidati nella lista del PD.

L’elenco era lungo: franceschiniani e zingarettiani, i vincenti, bettiniani, orfiniani, bersaniani, fioroniani, dalemiani confluenti da qualche parte, i perdenti. A questo punto il segretario è sbottato dicendo che dopo i ballottaggi su queste strutture feudali, non solo romane per la verità, si abbatterà con il lanciafiamme. Per incenerirle si suppone.

Si è però dimenticato, e nessuno dei presenti glielo ha ricordato – evidentemente per non infierire sulla persona già provata che aveva appena ribadito che a Napoli avrebbe commissariato il partito – che il PD romano era stato commissariato da un anno e mezzo dal Presidente Orfini proprio per disinfestarlo da cotanta gramigna di valvassori e valvassini le cui filiere malsane – disse – arrivavano fino agli scranni dei parlamentari. O, per meglio dire, da quegli scranni discendevano verso il potere comunale, passando anche per quello regionale. Franceschini, e non solo lui, ne dovrebbe sapere qualcosa. Evidentemente il cerinello orfiniano non è bastato. Ha solo disciolto 27 circoli infetti dando a intendere come dirimente una cosa che lui sapeva benissimo non essere tale. Le filiere, infatti, possono fare a meno dei circoli, non transitano più in quei luoghi se non in minima parte. Preferiscono le donazioni ministeriali.

roberto giachettiChi non ha ascoltato la performance di Renzi dalla Gruber deve essere stato il candidato Giachetti. Infatti, stamane, all’ “Aria che tira” di Myrta Merlino, sempre su la 7, il vicepresidente della Camera ha tenuto a sottolineare, e con ragione, che la partita del ballottaggio è tutt’altra cosa rispetto al primo turno di domenica scorsa: ora in campo, ci ha tenuto a evidenziare, ci sono solo due persone, io e la Raggi, ed è queste due persone che gli elettori debbono valutare. E no Roberto. Non ci sono solo due persone, c’è anche tutto quel seguito descritto da Pagliaro e che Renzi, dice lui, tratterà col lanciafiamme.

Bisogna stare attenti a quel che si dice, gli elettori potrebbero prendere in parola il segretario del PD e anticipare col loro voto la disinfestazione incendiaria.

9.6.2016


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