Banda di pachistani falsificava banconote da 100 euro: dodici arresti
Sei le persone che hanno effettuato decine di acquisti nei centri commerciali della CapitaleInchiostri, pellicole e collanti, viaggiavano con cadenza regolare verso Napoli. Qui S.M, 24 anni, controllava che tutto funzionasse alla perfezione. Una volta stampate le banconote da cento euro falsificate venivano spese con oculatezza «per ottenere il resto in denaro contante genuino». Ma poi era a Roma che l’associazione pianificava, organizzava e dirigeva le operazioni. Ed è a Roma, infine, che sono stati arrestati i dodici cittadini del Pakistan esperti nella falsificazione di banconote.
Proprio la Capitale era stata scelta dall’organizzazione come base operativa per l’immissione nel mercato dei 100 euro falsi. Le indagini, avviate nel mese di novembre 2022 a seguito di reiterati episodi di smercio nei centri commerciali della Capitale – accertati dai comandi dell’Arma territoriale – hanno consentito l’individuazione di un gruppo di soggetti pakistani. Cittadini asiatici autori di decine di acquisti di beni di modesto valore, pagati con banconote false da 100 euro.
Inserite direttamente nelle casse automatiche, la banda riusciva a capitalizzare – con le banconote false – cospicue somme di denaro vero ricevuto in resto. Gli accertamenti tecnici esperiti dalla banca centrale europea, dal national analysis centre della banca d’Italia e alla sezione di grafica del reparto investigazioni scientifiche carabinieri di Roma, hanno consentito di rilevare che la particolarissima contraffazione origina da un’innovativa tecnica di produzione “artigianale”, perfezionata proprio per il superamento dei più avanzati dispositivi di controllo elettronico utilizzati dai cosiddetti gestori del contante. Le innovative caratterizzazioni tecniche avevano recentemente indotto la BCE (banca centrale europea) a dichiarare che la specifica classe di contraffazione è attualmente ritenuta la più insidiosa insistente nella zona euro.
Cellula romana inserita in un vero e proprio organigramma criminale. L’operazione Chai Fake ha consentito di delineare la complessa organizzazione criminale strutturata su tre “cellule” operative.
La prima, dedita alla produzione, realizzata in una stamperia clandestina allestita all’interno di un appartamento localizzato nel centro di Napoli e recentemente trasferito a Rieti.
La seconda, attiva a Roma e Rieti, costituita da distributori e smerciatori che operavano in Italia (Bologna, Brescia, Cremona, Cosenza, Firenze, Foggia, Lecce, Milano, Novara, Pistoia, Reggio Emilia, Verona, Vicenza) e all’estero (Parigi, Nizza, Marsiglia, Atene e Madrid).
La terza, attivata a Barcellona, a partire dallo scorso mese di settembre, da soggetti pakistani precedentemente operanti ad Atene, trasferitisi proprio allo scopo di permeare nuovi mercati europei.
Nel corso delle indagini sono state ricostruite oltre 50 attività di smercio perfezionate in Italia e sono stati già sottoposti ad arresto in flagranza 4 corrieri, controllati presso l’aeroporto di Roma Fiumicino (in procinto di imbarcarsi su voli diretti ad Atene e Marsiglia). Ma anche in attesa, presso gli aeroporti di Atene e Barcellona (contestualmente all’arrivo di voli provenienti da Napoli Capodichino e Roma Fiumicino).
In tale contesto sono state sequestrate complessivamente circa 500 banconote false, per un valore complessivo di 50mila euro, tutte appartenenti all’insidiosissima classe di contraffazione. Attualmente risulta che l’organizzazione ha prodotto circa 10.000 banconote false per un valore nominale di circa un milione di euro, diffuse principalmente in Italia (4.208), Grecia (3068), Spagna (545) e Francia (200).
Il coinvolgimento operativo dell’ufficio antifrode dell’agenzia delle dogane e dei monopoli ha consentito il censimento e il successivo monitoraggio di spedizioni di materiali tecnici acquistati dall’organizzazione direttamente da ditte specializzate cinesi, funzionali al complesso ciclo produttivo che iniziava con la produzione della carta.
L’operazione è stata eseguita nell’ambito di una joint action day coordinata da Europol, pianificata in collaborazione con la brigada de investigacion del banco di Espana (Bibe), con i mossos di esquadra di Barcellona e la polizia greca, per l’arresto di tre soggetti pakistani colpiti da relativi mandati di arresto europei, localizzati a Barcellona e Atene. Nel medesimo contesto, a conclusione delle indagini parallelamente sviluppate nel corso della cooperazione internazionale di polizia attivata dai carabinieri, la Bibe e i mossos di esquadra hanno proceduto anche all’arresto di soggetti pakistani (due dei quali contestualmente colpiti anche dai predetti MAE), organici alla cellula di Barcellona, intranea alla medesima organizzazione criminale, dedita allo smercio locale delle banconote false prodotte dai connazionali operanti in Italia, per la quale è stata già promossa ad Eurojust una specifica attività di cooperazione giudiziaria verso le autorità spagnole.
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