Bentornato, Luigi, nel tuo parco
Quasi due anni sono passati, ti sei ingrigito nei capelli un pochino di più, anche le sopracciglia non sono più curate come di solito, qualche pelo lungo e grigio copriva il nero tuo classico. Se mi permetti la franchezza ti ho trovato più invecchiato e trasandato, il tuo viso un po’ grigio e triste ha mostrato una qualche tua sofferenza.
È chiaro, è difficile confrontarti con l’uomo gioioso e sorridente, il partenopeo a noi caro, pronto ad accogliere le mie battute, ma ci siamo voluti molto bene e sempre rispettati. Ricordi le unghie della mano sinistra colorate di rosso…? Ricordi il cinema con lo spettatore che metteva…paura? Ricordi quando ti chiamavo dal mio colle in provincia di Latina e tu mi rispondevi… da sotto Rocca Monfina?
Questa mattina è stato bello incontrarti nel Parco Palatucci, davanti agli orti lavorati. Quanto ne hai ridesiderato uno, senza poterlo ottenere.
Sei stato gentile a domandarmi degli amici camminatori e se frequentano sempre il nostro parco, ma non mi hai sorriso, come eri solito fare; e lo comprendo.
Grazie Luigi Giuliano di avermi dato la possibilità di sognarti; ne sono fiero. Grazie di quanto ci hai dato in presenza, per tante giornate di tanti anni, grazie di avermi dato in “prestito” la tua anima per qualche secondo la notte scorsa.
Buona Befana, amico mio.