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Cambio ai vertici nei grandi musei: nuovi direttori per Colosseo e Museo Nazionale Romano

Il Ministero della Cultura ha annunciato l’avvio di una selezione internazionale per individuare i nuovi direttori di cinque importanti istituzioni museali del Paese

Un vento di rinnovamento soffia sui grandi musei italiani. Il Ministero della Cultura ha annunciato l’avvio di una selezione internazionale per individuare i nuovi direttori di cinque importanti istituzioni museali del Paese.

Tra queste, spiccano due pilastri della scena culturale romana: il Parco Archeologico del Colosseo e il Museo Nazionale Romano.

A contendersi la guida di questi gioielli saranno candidati scelti sulla base di competenza, esperienza internazionale e capacità di innovare il rapporto tra il museo e il pubblico.

L’obiettivo? Aprire le porte della cultura a un’audience sempre più ampia, con un approccio che sappia coniugare tradizione e modernità.

Oltre ai due siti romani, la selezione coinvolge anche i Musei Reali di Torino, la Galleria dell’Accademia di Firenze e i Musei del Bargello, e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Musei da record: il Colosseo continua a trainare il turismo

I numeri parlano chiaro: i musei romani inclusi nel bando sono tra i più visitati e apprezzati d’Italia. Il Colosseo, il Palatino e il Foro Romano hanno attirato nel 2023 quasi 7 milioni di visitatori, con un incremento del 19,8% rispetto all’anno precedente. Si tratta del sito museale più visitato della Capitale.

Anche il Museo Nazionale Romano, con le sue quattro sedi (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Terme di Diocleziano e Crypta Balbi), ha registrato un aumento del 26,4% rispetto al 2022, accogliendo oltre 41.000 visitatori. Numeri in crescita, che confermano il ruolo centrale di queste istituzioni nel panorama culturale italiano.

Un addio amaro: il caso Stéphane Verger

Non manca, però, qualche polemica. Lo scorso novembre, l’ormai ex direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, ha affidato a una lettera aperta il suo disappunto per il mancato rinnovo dell’incarico da parte del ministro della Cultura Alessandro Giuli.

È un giorno di amarezza per le cose immaginate, progettate e in corso di realizzazione che non potrò seguire fino alla fine”, ha scritto Verger, sottolineando le difficoltà affrontate durante il suo mandato: dalla pandemia ai rincari energetici, fino alla cronica carenza di fondi e personale.

Ora, il testimone passa a una nuova figura, chiamata a proseguire e rilanciare il percorso di crescita del museo. Chi prenderà il timone? La sfida è aperta.


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