Casamonica, Marino: “Grave puntata di Porta a Porta sui funerali”
Sulla partecipazione di ieri sera, 8 settembre 2015, a “Porta a Porta”, una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica in un comunicato dichiara: “è grave. Oltre che paradossale. Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali. Se l’indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco aveva trovato i responsabili dell’ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ‘rappresentazione’ è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti. Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico, specie in considerazione della gravità del rischio mafioso che pesa sulla città e delle minacce che subiscono quanti a Roma sono impegnati in prima persona contro le mafie.”
“Ho avuto un colloquio telefonico col presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, l’onorevole Roberto Fico – continua Marino – per rappresentargli le mie preoccupazioni, che abbiamo condiviso, sul fatto che il servizio pubblico possa ospitare trasmissioni di questo tipo. Mi ha rassicurato sulla sua intenzione di procedere con atti della Commissione di Vigilanza per chiarire cosa sia accaduto e chi fosse a conoscenza dei contenuti di questa trasmissione.”
“Trovo davvero inaudito che il Servizio Pubblico, la Rai, ospiti componenti della famiglia Casamonica per fare intrattenimento mascherato da informazione – Il giudizio del vicesindaco Marco Causo. – Quella andata in scena ieri sera sulla prima rete Rai è la più clamorosa dimostrazione di ciò che dico da tempo: la mafia a Roma è da molti sottovalutata e c’è ancora chi la ritiene alla stregua di un fenomeno folkloristico.”
A chiedere che sia fatta piena luce “sull’incredibile e vergognoso teatrino mandato in onda ieri da Bruno Vespa” sono i consiglieri Gruppo Pd in Regione. “Risulta veramente incomprensibile – si legge in una loro nota – come durante l’intera trasmissione non ci sia stata alcuna forma di contraddittorio e come sia stato possibile che due esponenti della famiglia Casamonica abbiano potuto avere la vetrina della TV di stato. Non è questo il giornalismo o l’informazione che serve per indagare il fenomeno della criminalità nella capitale d’Italia.”
Anche il Gruppo Pd in Campidoglio chiede “ai parlamentari eletti nel collegio di Roma e del Lazio e a quelli che siedono nella Commissione di vigilanza Rai di intervenire perché sia fatta piena luce immediatamente su questa incredibile vicenda, che ha visto esponenti di una famiglia i cui intrecci e commistioni con la malavita organizzata non solo romana sono noti e di lunga data, trovare spazio sulla rete ammiraglia della tv pubblica per rappresentare le loro tesi aberranti, grottesche e provocatorie, peraltro senza la presenza di un contraddittorio che ne potesse smentire o contestare in tempo reale le mistificazioni riportate. Presenteremo, inoltre, immediatamente all’assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell’immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata.”
“Agli autori di Porta a Porta nemmeno la manifestazione ‘Antimafia capitale’ del 3 settembre scorso è servita come monito – sottolinea Daniele Parrucci, capogruppo Centro Democratico in Campidoglio. – Mi farò promotore di ogni iniziativa tesa a stigmatizzare qualsiasi forma di spettacolizzazione dell’informazione che offende la natura stessa del servizio pubblico. Un dovere verso Roma e quanti, ogni giorno, si impegnano per la legalità e per far luce in questo oscuro momento storico per la città.”