Centocelle saluta Tonino ‘Er materazzaio’
Sabato 11 giugno si sono tenuti i funerali di Antonio Puopolo nella chiesa di San Felice da CantaliceIl terzo millennio: Centocelle diventa quartiere metropolitano, i social, la pandemia! Nulla é come prima! Eppure in un apparente sabato pomeriggio di giugno alle 15 a San Felice da Cantalice, è possibile vedere, ascoltare e toccare la storia del quartiere. Si stanno celebrando i funerali di Antonio Puopolo, materassaio storico del quartiere venuto a mancare il 9 giugno.
Partecipano familiari, amici, numerosi commercianti della zona ma anche residenti più o meno giovani, clienti del negozio o semplici passanti che hanno un ricordo di Tonino.
Nella chiesa gremita nonostante il caldo, il sacerdote celebra durante l’omelia l’allegria e la generosità un uomo che ha fatto la storia del quartiere, facendo ‘dormire bene’ per 40 anni i “Centocellini” e non, con i materassi, inizialmente fatti di lana, cuciti da lui, direttamente consegnati nelle case, insieme alla sua compagna di vita e moglie Maria e poi insieme ai suoi figli Andrea e Fabrizio, a cui insegna un mestiere, un’arte, cardare la lana e cucire i materassi a mano e infine lasciando la sua attività in via dei Platani alla figlia Silvia e consorte.
Anche sui social, centinaia di pensieri, elogi, ricordi e racconti.
Perdiamo un personaggio storico del quartiere, ma ritroviamo, nel frattempo, la storia della borgata, sempre viva, tramandata nei ricordi, scritta sui social, memorizzata nei cellulari dei familiari e degli amici. Come il tormentone di Tonino: è un firm! Che viene ripetuto da tutti oggi nella piazza bollente e triste, ma piena di vita e affetto.
È tutto vero, non un film ma una parte di storia che nessun progresso può cancellare. Ciao Tonino!
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Anche io sono tra i fortunati clienti che possono ricordarlo.
Ancora sorrido se ripenso a quando, insieme a mia madre, comprammo da lui un materasso e mentre ci spiegava, a noi increduli, come avremmo potuto facilmente trasportalo con la nostra piccola automobile ad un certo punto ci disse: Eccolo là.
E noi rispondemmo: Cosa?
Il materasso sulla vostra automobile!
Perché nel mentre suo figlio Fabrizio ce lo aveva già assicurato sopra il tettuccio della macchina 🙂