Centro Carni: “Cabina di regia più interessata all’area che al Centro, rischia di essere spacchettato e svenduto”

Lo afferma in una nota il consigliere capitolino Davide Bordoni (Lega) 
Redazione - 20 Luglio 2020

“Salvaguardare  – afferma in una nota il consigliere capitolino della Lega-Salvini Premier Davide Bordoni – il Centro Carni contro ogni speculazione. Roma deve mantenere un Centro Pubblico di macellazione, trasformazione e distribuzione della carne, e se il Comune non dà alternative bisogna dare il massimo sostegno alla realtà già esistente e pienamente funzionante ma che, da troppo tempo, si sta tentando di screditare.

“Ci tengo a sottolineare – sottolinea Bordoni – che, quando a livello internazionale proprio nei macelli di tutta Europa sono esplosi pericolosi focolai, ad oggi il Centro Carni vanta zero episodi di contagi da Covid-19 al suo interno. Un dato da non sottovalutare a comprova dell’altissima qualità del Centro e dell’impegno portato avanti dai suoi lavoratori nel mantenere standard elevati. Il disinteresse dell’Amministrazione, che ha reso il Centro un confino per direttori poco allineati, è da condannare al pari di una cabina di regia che sembra muoversi più sul fronte della riqualificazione dell’area che del centro stesso.

“Con l’interessamento della Sapienza da una parte e la prospettiva di uno snodo Amazon dall’altra – prosegue Bordoni – ci allontaniamo dalla auspicata razionalizzazione e implementazione della struttura per approdare ad un cambio di destinazione che preoccupa le maestranze. Non è così che si salvaguarda la piccola media e distruzione che concepisce la diversità e la sostenibilità nell’ottica della varietà difendendo la qualità della corretta alimentazione. Chi parla di danno erariale e bilanci fuori posto non ha mai spinto la sua riflessione sulle altre realtà che convivono nel Centro come Ama, la Asl regionale, il Servizio Giardini e gli staff accresciuti di amministratori pubblici che non servono propriamente gli interessi del Centro Carni ma di Roma Capitale più in generale.

“I lavoratori del Centro – conclude Bordoni – chiedono risposte e certezze sul loro futuro, più volte si sono offerti di riqualificare l’area mercatale incendiata ed è stato anche predisposto un progetto per portare la luce solare all’interno dei locali e installare pannelli fotovoltaici sui 10 ettari di zone coperte. Il Centro poterebbe addirittura produrre energia elettrica da fornire a tutto il V Municipio. Una realtà economica che offre un servizio di prim’ordine alla comunità per quanto riguarda la lavorazione delle carni destinate al consumo che rischia ingiustamente di essere spacchettato e svenduto”.

Macelleria Colasanti

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