Ciak, si ripete. A piazza Camillo Corsanego si gira di nuovo. Venerdì 5 luglio sono riapparsi i grossi camion appositamente allestiti, uno adibito a sartoria, uno a camerini per gli…
Colli Aniene: quei cento metri di degrado, trentatre anni dopo
Ancora non si è deciso da parte del IV municipio e del Comune di Roma Capitale a chi spetti l’onere della pulizia e dell’agibilità della stradina di accesso all’IC Angelica BalabanoffPiù di trentatre anni ed ancora non si è deciso da parte del IV municipio e del Comune di Roma Capitale a chi spetti l’onere della pulizia e dell’agibilità su una stradina di poco più di cento metri.
Questo ci ricorda, con la copia di un articolo apparso il 20 settembre 2003 su Aniene è, una pubblicazione locale consorella, Ermenegildo Colazza già presidente del primo storico comitato di quartiere di Colli Aniene, memoria storica nonché custode di tutta la memoria cartacea locale.
L’articolo in argomento, a stessa firma del presente, è intitolato “L’istituto Angelica Balabanoff e quei cento metri di degrado”, sottotitolo “A più di venti anni da quando sorse …”
Oggi – trentatre anni dopo – siamo costretti a ripetere “Cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa per Colli Aniene …” . Si sono infatti alternati in Campidoglio sindaci, presidenti di circoscrizione prima e di municipio poi, più improduttivi o meno costruttivi, vari presidi all’I. C. Balabanoff , ma quella stradina è sempre lì con aghifoglie infide che occultano crateri del fondo stradale ancora più infidi. Non conta che in tutti questi anni sì sia continuato a lamentare lo scarso decoro ed anche la pericolosità per i passanti. E, ricordiamolo, più di una persona è caduta a causa della maledetta buca, con effetti rovinosi.
Ed a nulla serve che quella stradina sia frequentatissima a tutte le ore, perché è l’unico modo per raggiungere l’I. C. Balabanoff; è anche importante collegamento tra Viale Bardanzellu e gli edifici di via Balabanoff con il parco Aurora 82, ed anche via Raffaele Ciasca.
Trentatre anni fa, per ovviare alla sconcio e svegliare l’interesse della Circoscrizione, Ermenegildo Colazza all’insegna di “Nonno è bello”, riuscì a coinvolgere qualche nonno volenteroso ed anche i relativi nipotini. Lo spettacolo fu bello perché, nonni e nipoti, con a capo il Colazza, tutti armati di grosse scope e tutto l’occorrente, in un paio d’ore di allegro lavoro ripulirono la stradina. Purtroppo non fu possibile riparare una buca nell’asfalto.
La cosa però non ebbe il seguito sperato perché anche questo atto di vera provocazione non riuscì a smuovere i responsabili istituzionali. Cosicché ancora oggi foglie e immondizie fanno da padroni mentre quella che anni fa era una piccola buca, ora è diventato un grosso cratere che forma una bella piscina quando piove.
Quanti anni ancora dovranno passare per vedere puliti e sicuri quei trafficati imprescindibili cento metri?