

“Se avessimo fatto zero a zero sui diritti civili – così il “premier” Renzi alla Scuola di formazione del partito – sarebbe stato da vergognarsi. E, siccome da parte di molti si stava facendo “melina”, c’è voluto un colpo di reni per vincere la partita”.
Puntuale, così, è arrivato il colpo di reni grazie agli attaccanti ingaggiati all’ultimo momento. Molti con le maglie “verdine”. E, però, una vittoria limitata al due a uno. Perché la mezz’ala Angelino Alfano (seppure in ballottaggio, ormai, con la mezz’ “Ala” di Denis) ha ottenuto di segnare l’autogol del “no alla stepchild adoption”. Tre punti in classifica, comunque, al sempre più multiforme Matteo: “rottamatore”, “rasserenatore”, “premier”, “rompiscatole di Bruxelles”, “annunciatore infaticabile di Radio Palazzo Chigi, “sempre senza una lira, “collezionatore di aerei di Stato”. E ora anche “mister”, come Allegri della “Juventus”, per vincere le partite. Anche con le riserve.
“Un avviso di garanzia – così, anche, il “premier” Renzi – non è una condanna”.
E’ vero. Ma perché adesso sì e adesso no?
“Grande orgoglio e grandissima pubblicità – tempo fa – quando è stato annunciato che, per ottenere un certificato antimafia, sarebbe stato sufficiente avere una connessione internet”.
Tutto bene, dunque, tutto più semplice e più facile? Dipende. Tutto bene, tutto più semplice e più facile, se però si possiedono computer acquistati prima del 2012. Con computer moderni, infatti, è del tutto impossibile avere il certificato antimafia con internet perché il programma “gira” soltanto su sistemi obsoleti. Cose del genere, magari, non accadono neppure – con tutto il rispetto – nel Kurdistan e nel Burundi. “Finish” altro che “start”. E non solo per questo.
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