Cos’è lo SPID e a che cosa serve
E’ entrato in vigore dal 15 marzo il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Scopriamo le sue funzioniE’ entrato in vigore dal 15 marzo per il cittadino italiano lo SPID acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale. Esso è costituito da un’unica password e un Pin unici per poter accedere ai servizi telematici forniti dalla Pubblica Amministrazione. E’ un salvacondotto che sostituirà i diversi codici in vigore oggi al fine di usufruire on line dei servi pubblici e privati.
La password dovrà essere formata da almeno otto caratteri, comprensivi di numero e di un simbolo speciale, eliminando segni uguali consecutivi e dovrà essere aggiornata ogni semestre.
Tre livelli di sicurezza
Al fine di assicurare il massimo di riservatezza, sono state elaborate dal Garante della Privacy delle linee guida che hanno previsto tre livelli di sicurezza. Il primo livello prevede soltanto il PIN unico, il secondo livello considera la presenza di una password usa e getta, mentre il terzo comporta l’utilizzo di un supporto magnetico, ossia di una smart card. L’utilizzo della carta è stato deciso per quei servizi in cui è previsto il trasferimento di fondi o la fornitura di dati sensibili da parte dell’utente; tali servizi saranno contrassegnati da un logo e da un lucchetto stilizzato.
La Regione Lazio sarà pronta ai servizi tramide Spid a giugno 2016
Dal 15 marzo saranno pronte a fornire servizi ai cittadini tramite SPID, l’INPS, l’INAIL, le regioni Toscana ed Emilia Romagna. Ad aprile, si aggiungeranno l’Agenzia delle Entrate, i comuni di Firenze e Venezia, la regione Friuli Venezia Giulia. A giugno le regioni del Piemonte, del Lazio, della Liguria e del comune di Lecce.
Come ottenere lo Spid
Come si ottiene l’Identità digitale e quindi accedere ai servizi on line della Pubblica Amministrazione?
Il PIN potrà essere rilasciato sia dagli Enti pubblici (tra i quali l’INPS e l’Agenzia delle Entrate) ma anche da provider privati. In questa ottica l’Agenzia per l’Italia digitale ha reclutato Poste Italiane, Telecom Italia ed InfoCert per fornire le credenziali di accesso a quanti intenderanno utilizzare i servizi online della pubblica amministrazione ma anche quelli dei privati che aderiranno.
L’utente dovrà fornire i dati anagrafici, il codice fiscale, l’indirizzo mail valido, gli estremi del documento identificativo, e il numero di cellulare.
Alla fine di una verifica, lo SPID sarà disponibile senza pagare nulla, tranne che per la smart card e sarà inviato tramite mail o a mezzo postale (come indicato dall’utente).
Con lo Spid niente file e faldoni
Con l’avvento dello Spid, come ha tenuto a precisare il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ci sarà l’addio a file e faldoni, non più mille password e chiavi di accesso e per l’utente, si spera, non più il peregrinare da uno sportello all’altro.
“Basta con le due effe dell’amministrazione pubblica, basta file e faldoni. Con SPID lavoriamo per una Repubblica matura, perché migliaia di amministrazioni non si muovano più come isole ma come un corpo unitario che da servizi ai cittadini, che risponde ai loro bisogni e non scarichi responsabilità di servizi inefficienti” ed aggiunge “ renderà il Paese più semplice, è pensato anche per restituire più tempo alle persone, è un progetto che coniuga l’evoluzione tecnologica alla parola diritti”.
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