Dal calcio giocato al calcio allo stomaco – Il cinico sfruttamento dei bambini congolesi – A chi i gamberoni? Alla Francia

Fatti e misfatti di gennaio 2016
Mario Relandini - 20 Gennaio 2016

Dal calcio giocato al calcio allo stomaco

“Il tecnico del “Napoli” Maurizio Sarri – si è infuriato, al termine dell’incontro di “Coppa Italia”, il tecnico dell'”Inter” Roberto Mancini – mi ha dato del “finocchio” per insultarmi, ma io sarei orgoglioso di esserlo, se lui fosse un uomo”.

manciniChe cosa dire? Che il tecnico del “Napoli” Maurizio Sarri ha dato una bruttissima prova di maleducazione e di omofobia. E che, se il tecnico dell’ “Inter” Roberto Mancini fosse davvero orgoglioso di essere un “finocchio”, chi gli impedirebbe di esserlo? Sempre più addio, comunque, al vecchio caro calcio giocato. Il calcio di oggi sta sempre più diventando un volgare violento calcio allo stomaco.

Il cinico sfruttamento dei bambini congolesi

“Gran parte del cobalto usato dalle multinazionali per fabbricare le batterie delle auto, dei “personal computer” e dei telefoni cellulari – ha denunciato “Amnesty international” – viene estratto, nelle miniere della Repubblica democratica del Congo, da bambini perfino di sei-sette anni”.

Ma che cosa gliene può importare, alle multinazionali delle batterie, dell’infanzia distrutta, dei diritti calpestati, della salute minata, perfino qualche volta della morte, dei piccoli minatori della Repubblica democratica del Congo? A loro importa il diritto di prelazione del metallo, la salute ottima dei loro bilanci, la morte dei loro concorrenti produttori. Il “Giubileo della misericordia” ha aperto le porte di tante chiese in tutto il mondo, ma non le porte del Governo democratico del Congo e di quelle ciniche multinazionali, soprattutto, della Silicon Valley.

A chi i gamberoni? Alla Francia

“Zitto zitto – e senza ancora dirlo al Parlamento che dovrebbe approvarlo – il Governo italiano, con un accordo firmato dal nostro Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dal suo omologo francese, ha accettato di ridefinire, in sfavore dell’Italia, i confini marittimi che erano stati stabiliti nel 1892. Con ciò regalando, tra l’altro, il noto “paradiso dei gamberi” al largo di Ventimiglia”.

Ma perché, per accompagnare qualche coppa di “Dom Pérignon”, il Ministro Gentiloni, il “premier” Renzi e tutto il resto della compagnia chigiana, un gamberone, se francese, fa più “raffinement” e più “délicatesse”? Oppure perché il Ministro Gentiloni, il “premier” Renzi e tutto il resto della compagnia chigiana potrebbero aver tracannato tanto di quel “Dom Pérignon” da meditare di ridefinire, sempre in sfavore dell’Italia, anche i confini alpini del Monte Bianco? A fare le spese dell’assurda e non ancora ufficializzata ridefinizione dei confini marittimi con la Francia, comunque, è stato già il peschereccio italiano “Mina” che è stato subito fermato e sequestrato, per “sconfinamento”, da una motovedetta della “Douane”. E che, per essere dissequestrato, ha dovuto versare ben 8.300 euro di cauzione. E, oltretutto, con bonifico perché – altro schiaffo dei “cugini blu-bianco-rossi” un assegno circolare non è stato accettato in quanto “emesso da banche italiane”. Tutto questo perché – come va sostenenendo Matteo Renzi – l’Italia è tornata quello squadrone che tremare il mondo fa? Ma se si fa fregare perfino i gamberoni…


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