Don Luigi Di Liegro: la contemporaneità del “prete degli ultimi”

Il ricordo a diciannove anni dalla morte
di Luciano Di Pietrantonio - 11 Ottobre 2016

Sono diciannove anni che don Luigi Di Liegro è scomparso, era il 12 ottobre 1997, e sono ancora tanti uomini e donne, di diverse estrazioni sociali, politiche e religiose, che ogni anno nella Basilica dei Santi XII Apostoli, si riuniscono per ricordare con una celebrazione eucaristica, la memoria del “grande prete romano”, fondatore e primo direttore della Caritas Diocesana di Roma.

La testimonianza di una vita vissuta al servizio dei poveri e di famiglie delle periferie romane, oggi è ricordata anche da molte persone che hanno conosciuto don Di Liegro fin dalla metà degli anni ’50, nell’incarico di vicario nella Parrocchia di San Leone I, al quartiere Prenestino, fino alla nascente Comunità del Centro Giano, una piccola borgata sorta sulle rive del Tevere, sulla strada di Ostia, dove fece il parroco per molti anni, e rappresentò per tutti una guida spirituale, ma anche umana e sociale.

don luigi di liegroInoltre, e non è un caso, che a suo nome sono state dedicate e intitolate, edifici pubblici, complessi come scuole e ospedali, oltre a mense e ostelli, strade e piazze, e sale di rappresentanza nelle istituzioni locali. Queste testimonianze che richiamano don Di Liegro, sono presenti in tante realtà di Roma, del Lazio e del nostro Paese, quale riconoscimento a un sacerdote, che ha rappresentato con la sua vita, intensa e difficile, il senso autentico del Vangelo, con spirito di servizio a favore “degli ultimi e dei più deboli”.

Questo 19° anniversario della scomparsa di don Di Liegro cade a poco più di un mese dalla conclusione del “Giubileo straordinario della misericordia”, proclamato da Papa Francesco anche in concomitanza del 50° della fine del Concilio Vaticano II, dedicato alla misericordia e come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione. In questo ambito il ricordo e la contemporaneità, oppure l’attualità della vita pastorale di don Luigi richiama la lungimiranza di questo prete romano, che ha speso la sua esistenza a creare condizioni di sopravvivenza per i più disagiati, cioè gli ultimi. L’impegno a creare luoghi di accoglienza,  per i diversi tipi di disagio nella capitale del nostro Paese, è stato uno dei punti fermi della sua attività pastorale.

caritas via marsalaA Roma, oltre alle quattro Basiliche papali, in quest’ anno giubilare, Papa Francesco ha aperto le quinta Porta Santa, quella della Carità, presso l’Ostello della Caritas a via Marsala, voluto da don Luigi Di Liegro, che opera da oltre 25 anni. Per la prima volta, nella storia della Chiesa, non è la porta di una cattedrale. Era il 18 dicembre 2015, e nel rito di apertura della” Porta Santa della Carità,” sormontata da un mosaico che riproduce l’icona del Buon Pastore che è il logo del Giubileo, il Santo Padre ha pronunciato le parole: “E’ questa la porta del Signore”. “Aprite  le porte della giustizia.” “ Per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa Signore.” Accompagnato da mons. Enrico Feroci, Direttore della Caritas diocesana, Papa Francesco ha celebrato la S. Messa, presenti duecento poveri, ospiti dell’Ostello “Don Luigi Di Liegro”.

All’indomani del commovente rito dell’apertura della Porta Santa a Roma Termini, Papa Francesco ha reso omaggio alla memoria di don Luigi Di Liegro, nel corso di un incontro con i dirigenti e i dipendenti delle Ferrovie dello Stato. Il Santo Padre ha ricordato  come: “ Il 15 ottobre 1997, quando la diocesi di Roma rese onore a Don Luigi Di Liegro con i funerali grandiosi che ricordarono quelli di Madre Teresa celebrati un mese prima a Calcutta, al saluto dei poveri che erano in prima fila nella Basilica Lateranense si aggiunse simbolicamente quello di tutta la Nazione, attraverso il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e il Presidente del Consiglio Romano Prodi, venuti anche loro a rendere omaggio al feretro. Un riconoscimento certo tardivo dopo la solitudine in cui fu lasciato il sacerdote nelle sue battaglie a difesa degli ultimi.”

Papa Francesco dopo aver ricordato la vita di don Luigi, in maniera dettagliata e con riferimenti che richiamano il percorso umano e religioso, ha citato alcuni concetti cari al “prete degli ultimi”,  come: “ una carità che tende a liberare le persone dal bisogno e quindi a renderle protagoniste della propria vita”, e ancora: “Un prete non è tale senza comunità da servire e a cui appartenere”. In quest’omaggio, un riconoscimento a don Luigi, che di fatto aveva immaginato la visione di Chiesa di Papa Francesco.

stradeUna mostra nel Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro, nell’ambito dell’iniziativa “Le strade della misericordia” dedicata a Santa Francesca Cabrini e a don Luigi Di Liegro, che raccontano attraverso le immagini (opere e fotografie) le storie di emigranti italiani e immigrati in Italia. Promotori di questo evento la Fondazione Don Luigi Di Ligro, Migrantes, Pio Sodalizio dei Piceni e Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, che hanno richiamato l’attenzione su due protagonisti, come Santa Cabrini,patrona dei migranti che raggiunse nel 1889 gli Stati Uniti per assistere gli italiani che cercavano fortuna in America, e Don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas di Roma, che un secolo dopo avrebbe aiutato gli immigrati, poveri, ammalati e spaesati, giunti nella Capitale. “Questi due grandi personaggi, che ci insegnano a costruire ponti e non barriere, rappresentano due volti della stessa medaglia” spiegano l’artista Meo Carbone, Franco Pennacchi e il fotografo Riccardo Lorenzi.

Questi eventi, che chiamano in causa don Luigi Di Liegro, sono alcuni degli aspetti della sua contemporaneità. Questo sacerdote, spesso non compreso da parte della classe politica e della stessa gerarchia, rimane un punto di riferimento che ha saputo interpretare i grandi cambiamenti del nostro tempo con un grande valore profetico, testimoniando il Vangelo.

Non è un caso che buona parte del clero della Capitale e di tanti fedeli auspicano l’avvio del processo di beatificazione, perché don Luigi Di Liegro “il prete degli ultimi”, meriti di essere elevato agli onori della santità.

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