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Ecoitaliasolidale: No alla proposta parlamentare di riattivare le vecchie centrali nucleari

E’ quanto dichiarano  in una nota il Prof. Ennio La Malfa, fra i padri fondatori dell’ambientalismo nazionale ed oggi responsabile scientifico di Ecoitaliasolidale, insieme a Piergiorgio Benvenuti, P

L’11 marzo 2011, un violento terremoto e uno tsunami colpirono il Giappone, causando il secondo più grave incidente nucleare della storia. Il disastro del Giappone non può rimanere un episodio qualunque nella storia dello sviluppo energetico mondiale. Proprio il ricordo dell’incidente giapponese che è ancora vivo nella memoria mondiale dimostro’ ancora una volta la pericolosità delle centrali nucleari,  ma altresì che in caso di emergenza le tecnologie sono  inadeguate a scongiurare disastri, come rimangono irrisolti i programmi di smaltimento delle scorie radioattive”.

Ora in Parlamento si vorrebbe discutere un nuovo disegno di legge per ripristinare il nucleare in Italia, mentre ancora è in alto mare l’iter per l’individuazione del  deposito nazionale dei rifiuti nucleari.   Il provvedimento, che prende il nome di “Disposizioni per la riattivazione delle centrali nucleari esistenti sul territorio nazionale e la costruzione di nuovi impianti di produzione di energia nucleare” mira alla riattivazione degli impianti nucleari esistenti in Italia. La proposta farebbe riferimento in particolare agli impianti nucleari esistenti di Trino, Caorso, Latina e Sessa Aurunca, ai quali si dovrebbero apportare degli aggiornamenti in materia di sicurezza nucleare”.

Nel passato abbiamo contrastato lo sviluppo del nucleare in Italia. Ci siamo schierati nel referendum dell’8-9 novembre 1987, a favore  della cancellazione  del  programma nucleare nazionale, come ci siamo schierati nel referendum antinucleare del 12 e 13 giugno 2011, proprio dopo il disastro nucleare di Fukushima, in Giappone,  con la stragrande maggioranza degli Italiani che hanno determinato la  fine all’energia nucleare da fissione in Italia, ma certamente a favore della ricerca, e di questo ne siamo fieri!

In caso contrario avremmo disseminato nel nostro Paese centrali altamente costose, pericolose, nocive all’ambiente ed alla vocazione turistica del nostro territorio, e soprattutto con il problema dello smaltimento delle scorie radioattive altamente pericolose che avrebbero contaminato parte del nostro territorio. Da sempre, quindi, contrari al nucleare da fissione, ma aperti e fortemente interessati al nucleare da fusione. Oggi la scienza ha fatto un grande passo nel produrre energia pulita dalla fusione, anche se ancora in fase di sperimentazione. Una grande speranza per il nostro futuro dove, finalmente, si potrà avere energia in abbondanza, senza più emettere gas serra e senza più scorie radioattive a cominciare dalla produzione, distribuzione e consumo dell’idrogeno “green”. A questo punto auspichiamo che l’Italia possa essere  all’altezza della situazione, pronta ad essere avanguardia  con i nostri scienziati e ricercatori rispetto anche alla nuova frontiera della fusione.  E’ necessario essere chiari sui tempi,  la strada è ancora lunga per realizzare gli impianti del nuovo nucleare, ma siamo soddisfatti delle scelte ponderate effettuate negli anni da noi e dagli Italiani a differenza di chi voleva invece proseguire con una tecnologia superata ed altamente pericolosa per l’ambiente. Ed anche in questo caso ribadiamo il nostro netto NO alla proposta parlamentare di riattivazione di vecchie centrali con nucleare da fissione.

E’ quanto dichiarano  in una nota il Prof. Ennio La Malfa, fra i padri fondatori dell’ambientalismo nazionale ed oggi responsabile scientifico di Ecoitaliasolidale, insieme a Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale ed il Prof. Fabio Rosati, Vice Presidente di Ecoitaliasolidale e Presidente del Centro Studi sulla Mobilità.


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