Ecoitaliasolidale, proponiamo l’intero fiume patrimonio Unesco e la realizzazione del “Parco Nazionale del Tevere”
Con la sua navigabilità si risparmierebbe l’emissione di 6,48 tonnellate di co2 al giorno«In questi giorni siamo stati presenti – si afferma in un documento dell’associaizione Ecoitaliasolidale – ad una serie iniziative nell’ambito del Tevere Day, compreso l’interessante convegno organizzato dalla Regione Lazio – Assessorato Trasporti, Tutela, Demanio e Patrimonio su “Il futuro scorre sul Tevere” al quale abbiamo partecipato con Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale, il Prof. Fabio Rosati Vice Presidente e Presidente del Centro Studi sulla Mobilità, la Responsabile per il Lazio di Ecoitaliasolidale, la campionessa del mondo di marcia Giuliana Salce e Carlo Santoro responsabile per i fiumi e le acque interne.
Abbiamo proposto, al pari dei fiumi europei come la Senna, il Reno e il Danubio di chiedere il riconoscimento del Tevere come Patrimonio dell’Umanità – Unesco, passando proprio nel centro storico di Roma, già patrimonio Unesco ed avendo all’interno del territorio anche la Foresta fossile di Dunarobba sulle sponde del Lago Tiberino, nel Comune di Avigliano Umbro, anch’esso patrimonio dell’Umanità.
La nostra ambizione è di vedere la realizzazione del “Parco Nazionale del Tevere” entro il Giubileo del 2025, quando il nostro Paese accoglierà circa 45 milioni di fedeli da tutto il mondo, superando i numeri dei precedenti Giubilei. Questo evento, oltre alla sua rilevanza spirituale, può rappresentare un’occasione straordinaria per veicolare un messaggio di speranza per la difesa del nostro pianeta, come esortato anche dall’Enciclica Laudato Si. La trasformazione del Tevere in un Parco Nazionale darebbe un significato ancora più profondo a questa occasione.
Da anni proponiamo la creazione di un Ente unico di gestione che si occupi della riqualificazione del fiume, della depurazione delle sue acque e della navigabilità del Tevere, sia per la mobilità alternativa che per incentivare lo sviluppo turistico della città. Vogliamo valorizzare gli argini, gestire la pista ciclabile, potenziare ciò che resta dell’ippovia e promuovere attività sportive lungo il fiume, senza dimenticare la riqualificazione dell’archeologia industriale nell’area di Ostiense.
Ben vengano i fondi per i “parchi di affaccio”, ma la nostra visione è più ampia: vogliamo un “Parco Nazionale del Tevere”, che si estenda su 80 mila ettari, coinvolgendo 4 Regioni, 8 Province e 82 Comuni, diventando così il sesto parco nazionale per estensione, includendo anche l’Aniene e i suoi affluenti inferiori.
I Parchi naturali e le aree marine protette sono fondamentali per la tutela del paesaggio e della biodiversità italiana. Attualmente, quasi 6 milioni di ettari sono protetti e assorbono 145 milioni di tonnellate di CO2, circa un terzo delle emissioni nazionali. Dal 1991, la Legge Quadro 394/91 ha permesso di aumentare l’area protetta dal 3% all’11% del territorio nazionale, con 24 parchi nazionali e 30 aree marine protette. Tuttavia, l’Europa ci chiede di raggiungere il 30% entro il 2030, un traguardo essenziale per affrontare i cambiamenti climatici.
Lanciamo inoltre ancora una volta l’allarme per la presenza di grandi quantità di microplastiche che vengono trasportate dal fiume sino alla foce e quindi in mare. Come ha rilevato uno studio condotto dall’Università Tor Vergata di Roma vengono sversate grandi quantità di microplastiche nel Tirreno, proprio trasportate dal fiume Tevere. La stessa Università ha rilevato nel fondale marino, di fronte alla foce del Tevere, nel luglio 2020, la presenza di polistirolo e microplastiche in tutti i campioni, con la concentrazione più elevata a 6 chilometri dalla costa, con una media di 45 microgrammi per litro, ma in alcuni punti si sono raggiunti sino a 60 microgrammi per litro di sedimento.
Del tutto reale come queste sostanze inquinanti ingerite da pesci e molluschi rientrano nella catena alimentare dell’uomo con il consumo del pesce. Per dare una indicazione complessiva e grave del fenomeno la stessa rilevazione di Tor Vergata calcola che nel decennio 2006-2016, sono oltre 8.000 tonnellate le microplastiche trasportate nel Mediterraneo attraverso le vie fluviali.
A livello culturale, oltre alle attività che si possono sviluppare sugli argini, da tempo stiamo proponendo la realizzazione nell’ambito della riqualificazione dei siti di archeologia industriale sino ad oggi abbandonati -come ad esempio lo stabilimento ex Mira Lanza a Marconi, un “Museo del Tevere”, in grado di ospitare i numerosi reperti archeologici, per proporsi come esempio di museovivo ed interattivo attraverso il quale si possa avere un contatto diretto, da parte di un pubblico, il più vasto possibile, con la cultura del passato sviluppatasi sul territorio compreso dal fiume.
La navigabilità del Tevere
Permettere la navigabilità del fiume dalla foce fino al limite settentrionale della città a Castel Giubileo, comprendendo così tutto il tratto metropolitano, con imbarcazioni a motorizzazione a basso impatto ambientale, elettriche o ibride, per un servizio di trasporto a disposizione dei turisti ed in sinergia con il nuovo porto turistico di Fiumicino (i crocieristi che visitano la Capitale sono quasi due milioni all’anno). Le opere, una volta terminate, potrebbero permettere anche la progettazione di un servizio di trasporto pubblico locale da Fiumicino al centro di Roma.
L’idea è dunque indirizzata verso la possibilità di riappropriare il fiume della sua originale predisposizione, la navigazione, non più per scopi commerciali come in origine, ma in funzione alle nuove necessità della città, come via alternativa per un trasporto pubblico e sostenibile all’interno della città, per riscoprire e valorizzare punti di vista della città eterna e del suo fiume.
Abbiamo pertanto proceduto alla valutazione dei luoghi in cui poter realizzare i nuovi approdi:
– Foro Italico- Ponte Duca d’Aosta – Ponte Risorgimento – Castel Sant’Angelo – Ara Pacis – Isola Tiberina- Emporium -Ponte Marconi-San Paolo fuori le Mura- Eur – Magliana- Vitinia-Riserva Naturale Statale Tenuta di Castelporziano- Fiera di Roma- Porti Imperiali – Isola Sacra- Ostia Antica – Ostia Lido.
Utilizzare il fiume come asse di trasporto può portare vantaggi quali: l’allargamento del turismo ad un territorio più ampio e meno puntuale, promuovendo il territorio anche su più piani come l’ambiente naturale, la cultura, l’architettura ecc; creare una alternativa valida al traffico stradale;
Infine abbiamo effettuato un calcolo ipotetico di risparmio di C02 con il trasporto fluviale sul Tevere: per calcolare il risparmio di CO2 derivante dall’uso di battelli elettrici alimentati da fonti rinnovabili, è necessario considerare quanti passeggeri possono essere trasportati e quanto CO2 è normalmente emessa da mezzi di trasporto alternativi (ad esempio, auto o battelli a motore tradizionale).
Numero totale di passeggeri: 10 battelli x 90 passeggeri = 900 passeggeri.
Percorso: 60 km.
Confronto con un mezzo di trasporto alternativo: Supponiamo che, in assenza dei battelli, i passeggeri utilizzerebbero auto. L’emissione media di CO2 per un’auto è di circa 120 g/km per passeggero (questo valore può variare in base al tipo di auto e al suo consumo).
Quindi, per un percorso di 60 km, un’auto emetterebbe:
120 g/km x 60 km = 7200 g (o 7,2 kg) di CO2 per passeggero.
Emissioni totali per 900 passeggeri:
7,2 kg di CO2/passeggero x 900 passeggeri = 6480 kg di CO2 (o 6,48 tonnellate) per il percorso.
Risparmio di CO2:
Utilizzando battelli elettrici alimentati da fonti rinnovabili, non ci sarebbero emissioni di CO2 dirette. Pertanto, il risparmio di CO2 sarebbe pari alle emissioni che si sarebbero prodotte utilizzando le auto.
Conclusione: Trasportando 900 passeggeri lungo un percorso di 60 km con battelli elettrici alimentati da fonti rinnovabili, si risparmierebbero circa 6,48 tonnellate di CO2.
Le nostre proposte nell’ambito della realizzazione del Parco Nazionale del Tevere – hanno concluso gli esponenti di Ecoitaliasolidale – rappresenteranno un passo decisivo per la salvaguardia ambientale, in linea con gli obiettivi europei. Offriranno anche un’opportunità di rilancio turistico e sportivo per la Capitale in vista del Giubileo del 2025, promuovendo la biodiversità e contribuendo allo sviluppo economico e occupazionale.»
Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙