"62 volte Liberazione": per il 25 Aprile 2007 . Il presidente Roberto Mastrantonio e l’assessore Alberto Migliore del VII municipio invitano "I cittadini che si riconoscono negli ideali della Resistenza e…
Eleggere troppe volte senza ‘intelligere’
Alcune considerazioni preelettoraliLe atipiche elezioni politiche autunnali, indette in estate, autorizzate in fretta e furia, con lo scioglimento delle Camere, non so perché mi hanno richiamato alla mente la corsa al gabinetto – come sarà accaduto anche a molti di voi lettori – quando anziché le camere ci si era sciolto il corpo. Ma questa è soltanto un’immagine effimera, onirica che non ha niente a che vedere con l’impegno a cui saremo chiamati, giovani e meno giovani, il 25 settembre 2022.
Fatta la gratuita premessa, credo sia utile esprimere il rammarico, che abbraccia tutta la platea dei votanti, per l’atavica mancanza di senso civico che connota la maggioranza di chi ogni volta è chiamato al voto. E non a caso ho fatto appello al senso civico e non alla cultura in quanto non tutti i cittadini hanno avuto la possibilità di una solida formazione scolastica, riservata a coloro che se la sono potuta fortunatamente permettere, ma il richiamo al sentimento civico ed al buon senso è alla portata di chiunque abbia voglia di mettere insieme che due più due non possono fare cinque.
Ora, nella speranza che sia terminata l’abitudine di votare il candidato che in caso di successo elettorale ha promesso di assumere un nostro parente all’Alitalia (ente che non esiste più, ma è utile per fare un esempio), il che equivarrebbe a divenire clienti di qualcuno, chiamato al contrario ad essere lui nostro cliente, mi piacerebbe che durante la campagna elettorale noi tutti puntassimo l’attenzione non tanto sui contenuti dei programmi elencati da ogni partito o raggruppamento, quanto piuttosto sul come chi enuncia intenda realizzare le promesse. Non amo i proverbi, ma ce n’è uno, spesso usato in Toscana, che si adatta benissimo ai candidati, ogni volta che le elezioni si avvicinano: Promettere e mantenere è da gente paurosa. In questo caso è da ammirare il coraggio che ha da sempre animato Berlusconi, ancora pronto a sottoscrivere un contratto con gli italiani, davanti al protonotaio Vespa, come chi lo vorrà ricordare nel ’94. Perché ciò non avvenga, colleghi elettori è bene domandare in anticipo il come. Tra l’altro, potrebbe anche non piacerci.
Sul tavolo sono molteplici i problemi in attesa di soluzione e – cerchiamo di essere concreti – è fondamentale la priorità che ogni politico stabilisce, così come le modalità che intende adottare per venirne a capo, tenendo presente che non esiste nelle mani di nessuno la bacchetta da mago o genio della lampada, là dove ogni volta che in politica si fa ricorso alle favole, troppo sovente torna alla mente di molti quella di Alì Babà e i 40 ladroni. Lo so, mi scuso per la battuta qualunquista, ma talvolta la realtà storica sorpassa il bon ton necessario a una considerazione pacata.
Infine permettetemi un invito ai più giovani. Ogni vostra scelta servirà anche a condizionare il vostro futuro. Purtroppo non da sola, ché sono svariate le variabili sul tavolo internazionale a formare, bene o male, il quadro di ciò che accadrà, ivi incluso ciò che sta accadendo. La mia generazione come ha anche cantato Giorgio Gaber, se non ha perso non ha neppure brillato per essere di esempio a chi viene dopo. Non siamo stati immacolati nella coerenza comportamentale e non abbiamo compreso a sufficienza quanto stessimo stressando il pianeta chiedendogli solo di essere prodigo nel fornirci le sue ricchezze energetiche e minerarie. Tuttavia la mia generazione in qualche modo rifletteva, cercando di scegliere, nei limiti consentiti, senza troppe condizioni imposte. Questo non ci ha impedito di sbagliare, ma pensavamo con la nostra testa, cercando di fare uso di quanto il passato ci fosse d’insegnamento. Oggi avverto sempre più reale il fardello costituito dai social network e dalle falsità che circolano in rete, dove sono troppi ad abboccare come lucci famelici, senza riflettere o domandarsi come, perché, chi, quando e ma sarà vero? Mi auguro di sbagliare se ho valutato qualcosa troppo negativamente, ma non sapete quanto mi piacerebbe vedere qualche segnale di giovanile ritorno a interessi che abbiano più attinenza con l’arte, la storia e con un rispetto non solo dell’ambiente, ma anche dell’altro, comunque la pensi e qualunque colore abbia la sua pelle.