“Esperanto”, la lingua che unisce popoli e civiltà
A Roma si insegna all’Upter e i corsi iniziano il 25 ottobre 2023Nel corso dei secoli quando un popolo invadeva e sottometteva altre etnie imponeva anche la lingua. Così fu, per portare qualche esempio, con il latino dei Romani; nel 1539, Francesco I, re di Francia, impose il francese come lingua ufficiale dei decreti reali e degli atti parlamentari promulgando l’Ordonnance de Villers-Cotterêts.
Con la fine della Seconda guerra mondiale inarrestabile fu l’invasione dell’inglese in ogni parte del mondo per decretare l’egemonia politica ed economica decisa dalla classe dominante.
Una citazione di Albert Camus, molto significativa, recita così: “Non camminarmi né davanti né di dietro, ma camminiamo insieme”. Ebbene ci sarebbe un modo per camminare insieme, ossia per essere tutti sullo stesso livello, per mantenere le proprie tradizioni e la propria cultura, capirci meglio e senza imposizioni.
Questo lo capì benissimo il medico polacco Ludwik Lejzer Zamenhof quando, verso la fine dell’‘800, ebbe l’idea di creare una lingua uguale per tutti i popoli, ossia che facesse sentire tutti alla pari.
Inventò l’Esperanto, facile da imparare e ottimo per comunicare, che ha una grande semplicità fonetica, grammaticale e lessicale e, per questo, può essere imparata in un tempo molto inferiore a quello richiesto per qualsiasi altra lingua.
Quale sarebbe il traguardo finale dell’Esperanto è presto detto: essere riconosciuta come lingua internazionale per il bene e la pace tra i popoli.
Bisognerebbe iniziare a programmarla come materia obbligatoria nelle scuole e via via entrare nella comunicazione ufficiale tra le diplomazie delle nazioni.
Come tutti gli intenti la strada è difficile, ma nobile.
A Roma, l’Esperanto si insegna all’Upter, l’università con sede in Via IV Novembre. I corsi iniziano il 25 ottobre 2023 e vi possono accedere persone di ogni età.
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