Giacomo a Tor Tre Teste, Gianni al Quarticciolo

Attilio Migliorato - 5 Settembre 2021
Tutti i giorni che ci vediamo, da anni, è una esperienza nuova.
Gioviale, scanzonato, anche serioso….. se vuole. Come tutti ha i suoi problemi, personali e famigliari ma non li scarica sugli altri.
È nei Vigili del Fuoco, non vive tra le fiamme ma nell’animo e nella testa c’è.
Lo scorso inverno l’ho incontrato nel Parco Palatucci, aveva appena soccorso una signora che era stata tamponata frontalmente da un anziano senza patente che percorreva la via adiacente con il divieto di accesso. Ha chiamato I Vigili Urbani, ha atteso e rincuorato la donna.
Oggi ha fatto di più vicino a Largo Cevasco: un nonno ha chiuso la macchina con bimba all’interno sotto il sole. Macchina aperta e bimba nelle braccia della mamma, che qualche rimbrotto l’avrà fatto al nonno.
Grazie Giacomo o Gianni, sappiamo di poter contare su di te
Serenella

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  Commenti: 1

  1. Annarita Pellegrini


    “ IL VUOTO ISTITUZIONALE “
    Bravo, signor Attilio! Segnaliamo questi episodi di civismo, che ci testimoniano che almeno qualcuno incline a dare seriamente una mano al prossimo è ancora possibile trovarlo, in un paese, il nostro, in cui tutti i “nostri rappresentanti istituzionali” (tali sono soliti proclamarsi!), quando pensano e agiscono, lo fanno esclusivamente per il “bene degli Italiani”, per il “popolo sovrano”, da intendere, sempre, quello italiano, a loro dire! Poi, però, se il cittadino chiede ai politici di prossimità di rappresentare la necessità di dotare un quartiere, come quello di Tor Tre Teste, penalizzato da una pluriennale disfunzione del servizio di trasporto pubblico, di una seconda linea di autobus a percorso brevissimo e a frequenza molto ravvicinata, una navetta, per capirci, si è sentito, in passato, rispondere “Noi non stiamo qui per votare quello che dite voi!”, dimenticando che, se hanno un incarico istituzionale, lo devono ai voti dei cittadini, che rifiutano di sostenere . Allo stesso cittadino, che non ha mai smesso di lottare per la risoluzione del problema in questione, è stato, di recente, detto che i consiglieri del V municipio non potevano chiedere la navetta, per Tor Tre Teste, perché l’Agenzia e il Dipartimento della mobilità su territorio metropolitano non l’avrebbero concessa. E’ vero che detta Agenzia era orientata, come poi ha dimostrato nella realizzazione, a prendere “5 piccioni con una fava”, infatti 5 sono i quartieri che il “556” “serve” (come, è da vedere!), da quando è stato raddoppiato il percorso dell’unico autobus, che attraversa Tor Tre Teste, appunto il “556”. Ma è pur vera una cosa: l’Agenzia della mobilità non assegnerà mai alcuna linea di trasporto pubblico se il consiglio municipale non ne rappresenta l’esigenza, non ne dimostra l’imprescindibilità, non ne fa espressa richiesta. E’ possibile anche che la richiesta in questione, anche se inoltrata e opportunamente motivata, al momento, non venga soddisfatta. Ma le situazioni cambiano: provvidenziali stanziamenti di fondi, differenti cabine di regia, nuove progettazioni circa il riassetto della mobilità su territorio metropolitano potrebbero accordare un seguito alla domanda per ottenere l’assegnazione di una navetta al comprensorio di Tor Tre Teste … ma solo se la domanda sarà stata presentata! Se viceversa, il consiglio del V municipio non ha votato, all’unanimità, a favore dell’assegnazione della navetta allo sfortunato quartiere di Tor Tre Teste, precludendo ai residenti la possibilità di un’eventuale futura soluzione del problema, quale credibilità possiamo oggi accordare ai singoli componenti di tale consiglio, “in corsa” per una riconferma sulla scena politica, che, per “fare incetta” di voti, subissano i cittadini di promesse risolutive di ogni tipo di problema?

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