Gravemente compromessi i diritti dei romeni della diaspora

Lunghe ore di fila per i romeni-romani che desideravano esprimere il loro voto. La causa la diminuzione dei seggi nel Lazio

Domenica 16 novembre 2014 sono stati migliaia i romeni-romani che, a partire dalle prime ore del mattino, hanno cominciato a riversarsi in piazza Josè de San Martin a Valle Giulia, dove affaccia il palazzo dell’Accademia di Romania a Roma.

Uno spettacolo inusuale per chi si trovava a passare essendo la piazza ed i dintorni quasi sempre solenni ed appartati in uno dei posti più suggestivi e rappresentativi della capitale. Un’ondata crescente di convenuti, dopo aver affollato il pur ampio spazio dominato dalla statua equestre dell’eroico generale argentino Josè de San Martin, si sono allungati su viale delle Belle Arti per diverse centinaia di metri.

elezioni romaniaL’occasione, l’espletamento delle votazioni per il secondo turno delle elezioni presidenziali romene il cui primo turno si è tenuto il 2 novembre scorso. Il disagio però al quale gli aspiranti al voto si sono sottoposti è stato estremo. Con compostezza infatti hanno attorniato l’Accademia di Romania e solo di quando in quando si sono levate voci contro chi aveva voluto quello sconcio, contro le autorità di Bucarest e in particolare le grida di “Ladri, vogliamo votare, giù il comunismo e fuori Ponta!” mentre il nome più ricorrente e favorito era quello di Klaus Iohannis.

I votanti però, per poter esprimere il loro favore hanno dovuto pazientare in media 8 ore, il mattino sotto un sole cocente e il pomeriggio-sera sotto un acquazzone battente.

La stessa scena si è svolta all’Eur in via del Serafico intorno al Consolato di Romania. Lì addirittura, per le migliaia di votanti, la strada è stata chiusa tra via Keplero e via Simone Martini.

Causa di tutto questo sconquasso, accaduto non solo a Roma, il ministero degli Esteri di Romania che, invece di aumentare il numero dei seggi per le presidenziali di quest’anno, ne ha invece chiuse respingendo le richieste ed anzi non attivando alcune autorizzate per le votazioni del 2009. In pratica dei 66 seggi chiesti ne sono stati autorizzati soltanto 51. Più critica la situazione del Lazio: su 22 seggi richiesti, il ministero degli Esteri romeno ne ha autorizzati soltanto 13; inoltre ha bocciata un’ulteriore sezione a Roma, quelle di Albano, Guidonia, Sezze, Viterbo.

Questo fatto, oltre ad aver danneggiato migliaia di romeni per il viaggio che hanno dovuto fare per poi assoggettarsi a code interminabili, ha anche di fatto dissuaso molti negando loro il diritto di esprimere la propria preferenza.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento