Il Presidente Mattarella e il “premier” Renzi – Cotechino e panettone, ma quei 3711 migranti morti nel Mediterraneo? – Ge tem

Fatti e misfatti di gennaio 2016
Mario Relandini - 1 Gennaio 2016

Il Presidente Mattarella e il “premier” Renzi

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – nel suo messaggio di fine d’anno agli italiani – ha esordito con un più o meno obbligato convincimento che la situazione del Paese stia migliorando, ma ha onestamente ricordato come siano da combattere, soprattutto, due gravi mali: l’alto tasso di disoccupazione, specialmente tra i giovani, e l’alto tasso di evasione fiscale che costituisce, ormai, il 7,5% del prodotto interno lordo”.

Sergio Mattarella

Sergio Mattarella

Belle parole” – ha commentato per primo il “premier” Renzi – dirette al cuore degli italiani”. Beh, ad interpretare correttamente quanto auspicato dal Presidente Mattarella, parole dirette magari sì anche al cuore degli italiani, ma, soprattutto, al fegato del Governo. Un Governo che dovrebbe trovare finalmente il fegato, cioé, per concretizzare seriamente la “spending review” e per sconfiggere seriamente la grande evasione. Perché è così che la situazione economica e sociale del Paese potrebbe migliorare davvero. E’ così che si reperirebbero i fondi necessari per dare un duro colpo alla disoccupazione soprattutto dei giovani. Imboccando, insomma, la vera strada giusta. E – anche se il Presidente Mattarella non ha voluto dirlo – non limitandosi a mance furbesche e strumentali che servono a fini elettorali personali e non certo a risolvere i problemi seri di tutti. Ecco, dunque: che il messaggio del Presidente Mattarella, oltre ad essere arrivato – come ha commentato Renzi – al cuore degli italiani, arrivi, già da questo primo gennaio del 2016, anche al tuo fegato. E – perché no? – anche al suo cuore.

Cotechino e panettone, ma quei 3711 migranti morti nel Mediterraneo?

“Nell’anno che se n’è appena andato – è il calcolo finale – sono morti, nelle acque del Mediterraneo, almeno 3.711 migranti fra i quali molti bambini”.

Mangiando cotechino e lenticchie, panettone e torrone, bevendo spumante e facendo esplodere stupide bombe-carta, sarebbe un sentimento buono rivolgere loro, almeno un minuto, un commosso pensiero. Soprattutto augurandosi che questo 2016 possa essere meno crudele. Con il mondo cosiddetto civile ad adoperarsi, con iniziative serie, solidali ed urgenti, affinché il drammatico esodo non abbia più motivo di essere e siano sconfitte le guerre e la povertà che lo alimentano. Ma il mondo cosiddetto civile vorrà mettere da parte i suoi non indifferenti interessi economici e militari in Africa e in Medio Oriente? Ci vorrebbero, magari, mille “Giubilei della misericordia”. Forse.

Ge tem

Timbrificio Centocelle

“Ge tem” è apparso scritto – su un muro – in questi giorni di feste natalizie”.

Voleva essere, chiaramente, un amoroso e caldissimo “Je t’aime” in francese. Scritto però, come si dice a Roma, “come se magna”. Ma bello ugualmente. E sarebbe confortante se, sui muri di tutta Italia, apparissero altre e tante scritte così. Non fa niente, se con quell’errore di traduzione che fa sorridere. Ma dettato da un vero e profondo sentimento d’amore. Quel sentimento che, purtroppo, va trovandosi sempre meno. Non solo, con le bombolette spray, sui muri delle città.


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