Il progetto di Permacultura a viale De Chirico passa per il rotto della cuffia

Grazie alla presenza in Aula di 10 del M5S e di tre consiglieri dell'opposizione che hanno garantito il numero legale
Alessandro Moriconi - 10 Gennaio 2020

Una seduta del Consiglio municipale del V, quella del 9 gennaio 2020, che ha visto il gruppo dei Cinque Stelle con molte assenze dovute alla sindrome influenzale e che in aula ha trovato non poche discordanze sugli atti presentati a firma dei consiglieri pentastellati.

Al primo punto all’OdG una mozione per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e archeologico del Municipio V da affidare ad associazioni magari di nuova costituzione e non rientranti nei circuiti abituali.

Qualche parola di troppo esternata anche ad alta voce da parte del Presidente della Commissione Cultura Stirpe ha fatto sì che le opposizioni, presenti al momento del voto, hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale.  Sono volate parole accusatorie di non rispetto degli impegni presi tra maggioranza e opposizione per garantire il numero legale durante la seduta e questo per evitare di rinviare la seduta.

Quindi una breve sospensione dei lavori del Consiglio per smaltire l’incidente o incomprensione che dir si voglia, poi nuovo appello e discussione del secondo all’OdG, quello della mozione per la  realizzazione di Food forest. Si tratta di un Parco Urbano da realizzate all’interno del Progetto dì Permacultura nel Parco su via Giorgio De Chirico. Nel dibattito sono subito emersi dubbi e contrarietà allo stesso. Ha iniziato Christian Belluzzo da tempo all’opposizione con i FD’I  che ha elencato terreni e luoghi sul territorio municipale adatti ad essere destinati al progetto e che invece sono spesso abbandonati nel degrado. Ha ricordato come, a pochi metri dall’area individuata, c’è quella del PVQ che per effetti di una convenzione sottoscritta dovrebbe essere manutenuta e valorizzata.

La consigliera Lostia del PD nel suo intervento si è soffermata sulla spesa eccessiva da destinare ad un unico progetto, e per di più in un momento in cui anche le avversità atmosferiche hanno falcidiato molti alberi sia sulla sede stradale che nei parchi o aree verdi. Incredibile poi per Lostia è che la maggioranza abbia pensato di fare produzioni agricole destinate all’alimentazione umana senza aver accertato l’idoneità, attraverso approfondite analisi, di un terreno che per anni è stato oggetto di ripetuti insediamenti abusivi seguiti da altrettanti sgomberi e bonifiche approssimative. Un terreno su cui, tra l’altro, per anni si sono depositati agenti inquinanti provenienti dai roghi tossici alimentati negli insediamenti di via Severini, via della Martora e dal campo Rom di via Salviati. Se si tratta di un prendere o lasciare, ha concluso Lostia “non parteciperò al voto.”

Il consigliere Cosimo Puliti che è anche presidente della Commissione Ambiente ha sostenuto la bontà del progetto e che le aree indicate da Belluzzo fanno parte del verde dipartimentale, mentre quella individuata è municipale.

La Mozione è stata approvata con i 10 voti dei consiglieri del M5S e 3 voti contrari di Veglianti, Corsi e Schiuma rimasti in aula, è apparso subito evidente, per garantire  il numero legale, mentre Lostia, Castello, Rosi (del PD) e Belluzzo sono usciti dall’aula in quanto contrari ad un atto che non ha, come hanno sostenuto nei loro interventi, i requisiti necessari (da verificare tra l’altro il livello di inquinamento del terreno per produzioni destinati all’alimentazione umana) a cui va aggiunto anche il considerevole costo del progetto. Fatto non secondario inoltre è che sul territorio municipale ci sono ben altre priorità dovute a situazioni di abbandono e da centinaia di alberature cadute a causa delle avversità climatiche e/o abbattute per mettere in sicurezza i luoghi o  malati.

Insomma, si è consumata una brutta pagina della politica municipale in cui una opposizione divisa ha inspiegabilmente fatto “da stampella“ e fatto approvare dai 10 consiglieri del M5S un atto in cui il gruppo pentastellato non ha consentito di apporre una virgola di modifica.

Timbrificio Centocelle

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