

L’istruttoria avviata dalla Questura ha portato alla luce una lunga serie di irregolarità e, alla fine, è scattato il provvedimento: cessazione immediata dell’attività
Nelle pieghe di una città che si prepara a vivere il suo Giubileo e ad accogliere masse di fedeli e turisti da ogni parte del mondo, emergono storie che raccontano un’altra faccia dell’accoglienza. Quella meno trasparente, fatta di scorciatoie, licenze eluse e strutture trasformate in macchine da profitto ai margini della legalità.
È quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato Esquilino, quando nei giorni scorsi hanno bussato alla porta di una struttura ricettiva in via Buonarroti, a pochi passi da piazza Vittorio.
Un controllo ordinario, inserito nel piano straordinario di verifiche avviato dalla Polizia di Stato in vista del Giubileo e dell’inizio del pontificato di Papa Leone XIV. Ma ciò che si sono trovati davanti ha sorpreso anche i più esperti.
Dietro un’apparente normalità si celava un sistema ingegnoso, ma totalmente abusivo: due strutture diverse, intestate separatamente, gestite come un unico albergo.
Una sola reception per tutti, stesso personale per il check-in, stessa utenza per comunicare alla Questura la presenza degli ospiti attraverso il portale “Alloggiati Web”. Insomma, una fusione non dichiarata, pensata per aumentare i posti letto e massimizzare i profitti, senza però passare per le vie legali.
L’espediente – già noto nel settore col nome di “albergo diffuso” – è sempre più utilizzato nella Capitale, soprattutto in quartieri centrali come l’Esquilino, dove la richiesta di alloggi brevi ha raggiunto picchi mai visti. Ma stavolta, i conti non tornavano.
L’istruttoria avviata dalla Questura ha portato alla luce una lunga serie di irregolarità e, alla fine, è scattato il provvedimento: cessazione immediata dell’attività. Un colpo secco inferto a un modello gestionale che, pur apparendo professionale, operava in totale assenza di autorizzazioni.
Una misura che si inserisce in un piano più ampio, voluto fortemente dalla Prefettura e dal Comune di Roma, per garantire sicurezza, trasparenza e rispetto delle regole, proprio nel momento in cui la città si appresta ad accogliere milioni di pellegrini attratti dal significato spirituale dell’Anno Santo e dalla cerimonia d’inizio pontificato che si terrà tra pochi giorni in piazza San Pietro.
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