Infanzia: anche al nido ci sarà il latte di mamma

Il provvedimento della consigliera e neomamma di Biase attende la definizione degli aspetti igienico- sanitari, sperando che le dimissioni del Sindaco non blocchino il suo iter

Gli esperti dicono che il latte materno è l’alimento migliore, ideale, per i neonati ed è l’unica cosa di cui hanno bisogno almeno fino ai sei mesi di vita. Ha tutto ciò che serve, è sempre e subito disponibile, alla temperatura ideale, è un antibatterico naturale, non rischia di creare allergie o intolleranze per il bambino, è economico, insomma è perfetto.

Ed è proprio per questo che, grazie ad un provvedimento promosso dalla consigliera comunale di Roma Capitale Michela di Biase, diventata mamma proprio lo scorso 13 maggio, presto i neonati che frequentano gli asili nido già a 3 o 4 mesi potranno continuare a prendere il latte materno, invece di quello artificiale. Le mamme, infatti, se lo desiderano, potranno portare il loro latte sia nelle strutture comunali che in quelle convenzionate e le educatrici si occuperanno di somministrarlo.

allattamentoAttualmente questa possibilità, fino ad oggi non consentita perché il latte materno era considerato “alimento esterno”, è prevista solo in alcuni municipi della capitale, ma presto sarà estesa a tutti gli asili nido. Si attende il protocollo che dovranno firmare Asl e Comune e con cui verranno definiti gli aspetti igienico-sanitari di questa innovativa procedura.

La mamma, infatti, dovrà tirare il latte, ponendolo in un contenitore sterile, chiuso e sigillato, con un’etichetta che riporta data e firma della mamma. L’operatrice dell’asilo nido dovrà solo conservarlo in frigo e poi, al momento della pappa, riscaldarlo. Un’operazione molto semplice e sicuramente più rapida di quella necessaria per la preparazione del latte in polvere, che non graverà in alcun modo sul lavoro dell’operatrice, anzi comporterà un risparmio sia economico che in termini di tempo.

“Il valore del latte materno è talmente grande che addirittura a chi ne ha in eccesso viene chiesto di donarlo per i bambini prematuri”, ha spiegato Di Biase all’Agenzia Dire. “Spesso – ha sottolineato – dopo una maternità di cinque mesi, molte donne devono tornare al lavoro quando il bimbo si nutre ancora esclusivamente del latte della mamma”. Con questo provvedimento, che punta ad agevolare la conciliazione tra la vita lavorativa e familiare della donna, si aiutano le madri a proseguire l’allattamento, fondamentale per la crescita del neonato, per la costituzione degli anticorpi e per il suo benessere in generale.

La notizia arriva all’indomani della settimana dell’allattamento materno, che ogni anno nella prima settimana di ottobre, riunisce gli sforzi di governi ed enti impegnati su questo tema, per sensibilizzare l’opinione pubblica. L’edizione 2015 era dedicata proprio ad “Allattamento e Lavoro: mettiamoci al lavoro!”.

Ma il provvedimento ora, dovrà fare i conti anche con le dimissioni del Sindaco Marino e la bufera che queste si porteranno inevitabilmente dietro, con la speranza che a pagarne le conseguenze non sia una delle migliori idee che questa amministrazione abbia avuto.


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