La Capitale celebra la Madonna del Divino Amore
Nella notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio, per il terzo anno i giovani della Diocesi di Roma si uniranno al consueto appuntamento con il pellegrinaggio notturnoNumerosi giovani della diocesi di Roma, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio, prenderanno parte al pellegrinaggio molto caro ai romani, quello notturno al santuario della Madonna del Divino Amore. Il gruppo di giovani, unitosi ai pellegrini, a mezzanotte si muoverà da piazza di Porta Capena e, come da consolidata tradizione, raggiungerà il santuario distante circa 14 km.
Durante il cammino sono previste due tappe di preghiera, la prima alle Fosse Ardeatine, per tutte le vittime della violenza del nostro tempo, e la seconda davanti all’ospedale Santa Lucia, per un momento di riflessione dedicato ai malati, in particolare quelli più gravi e coloro che vivono la sofferenza da soli. Il cammino si concluderà con l’arrivo al santuario e la Messa alle cinque del mattino celebrata dal vescovo ausiliare della diocesi di Roma Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria e incaricato del Centro per la pastorale sanitaria del Vicariato di Roma.
«L’iniziativa del pellegrinaggio dei giovani di Roma al Divino Amore – spiega il vescovo Leuzzi – giunge quest’anno terza edizione ed è un’occasione per aiutare i ragazzi a consolidare quanto è stato maturato durante l’anno ma anche per concludere questo intenso periodo ringraziando la Madonna di averci accompagnato nel percorso».
Un cammino, continua il presule, «in cui abbiamo aiutato i giovani a capire e accogliere l’invito di Papa Francesco a essere protagonisti del nostro tempo, nel quale la persona umana rischia di essere sempre più emarginata. Quindi non solo un percorso di preghiera e di amicizia ma anche di rinnovamento degli impegni per una testimonianza a servizio dell’uomo».
Un brevissimo cenno sulla storia del Santuario del Divino Amore, quello terminato nel gennaio del 1996, accanto al complesso settecentesco. Fu costruito in virtù del voto fatto dai romani per la salvezza di Roma. In previsione della battaglia inevitabile che si sarebbe svolta tra i nazisti e gli alleati per conquistare la Città, Papa Pio XII (Eugenio Pacelli), in quelle tremende circostanze, invitò solennemente i romani a pregare per la salvezza della città. Fu così che, nella chiesa di Sant’Ignazio dove si trovava provvisoriamente l’icona della Madonna, venne implorato che alla città venisse risparmiata la distruzione e fu fatto voto di erigere un nuovo santuario ed altre opere di carità.
La stessa sera i tedeschi lasciarono la città e le truppe alleate entrano trionfalmente in città. Fu per questo che alla Madonna del Divino Amore viene dato il titolo di Salvatrice dell’Urbe. L’8 gennaio 1996 il cardinale vicario Camillo Ruini pose la prima pietra di quello che, per il Giubileo del 2000, è diventato il nuovo santuario, capace di accogliere oltre 1500 pellegrini.