La generatività

GiProietti - 8 Ottobre 2021
Si chiama generatività la capacità di coloro che trasmettono agli altri, soprattutto ai giovani, i valori vissuti per fare il bene comune, per cercare di rendere migliore la nostra società e armoniosa la nostra vita, adesso e negli anni a venire.
Sono generativi i genitori che aiutano i figli a crescere in sapienza ed in intelletto, i maestri e i professori che con empatia conducono i bambini alla maturità, i nonni, fonte di pazienza e amore veramente gratuito, i saggi, ma anche tutti coloro che spendono la loro esistenza alla realizzazione della coesione, della democrazia attiva, della partecipazione.
È evidente che la televisione commerciale, il gossip, la ricerca continua dell’apparire, del consenso sulle cose inconsistenti e alla portata facile di tutti, perché conta la quantità e non la qualità, sono i nemici naturali della generatività.
Anche il cattivo e stupido uso dei social è una grave causa di danno, se non si possiede la qualità fondamentale del discernimento, che nasce dal confronto e dall’approfondimento, dalle letture e dai dialoghi con persone generative. È ormai scientificamente dimostrato che il Quoziente di Intelligenza delle popolazioni attuali tende a diminuire continuamente negli ultimi anni e che la capacità di capire un testo dei nostri ragazzi di terza media è molto inferiore degli studenti di pari età di venti anni fa. La conoscenza, negli anni 20, di un quarto delle parole usate negli anni 60 nel linguaggio parlato, significa avere meno strumenti per formulare un pensiero, meno occhi per vedere il mondo, meno velocità dei propri neuroni per cogliere i fenomeni e raccontarli a chi ti sta vicino.
Meno parole pensate, meno confronto costruttivo e meno civiltà.
Preferiamo stare zitti perché non ci fidiamo della nostra adeguatezza, ma così costruiamo la nostra fine.
È evidente che l’impreparazione e talvolta la mala fede dei politicanti (scelti in modo assurdo: si votano i più “furbi”, i più “simpatici e senza scrupoli”, i più “appariscenti”, quelli che promettono di più, anche la luna) non aiuta; loro non cercano generatività, che è figlia della strategia dei tempi lunghi, ma solo il consenso immediato, con le stupidaggini che capiscono i tanti ignoranti e non con i valori difficili da incarnare e colti da pochi: contano i numeri delle preferenze!
E neanche le centinaia di traditori delle Vocazioni in Cristo, che hanno risolto le loro turbe violando l’innocenza di tanti bambini e ragazzi di ambedue i sessi, distribuendo a man bassa violenza, ipocrisia, falsità, malvagità, invece che esempi di moralità. Il messaggio assurdo che questa chiesucola di delinquenti sta diffondendo da decine di anni è che la Chiesa vera, quella di Cristo, degli ultimi, della generatività, siano loro. È proprio il momento di “tagliare la tua mano, se dà scandalo”!
La Politica, quella che dà generatività, fa il bene comune, invoglia a fare i cittadini attivi, che votano responsabilmente e partecipano, non è quella attuale!
La Chiesa che porta il messaggio del Vangelo di Cristo a tutti, soprattutto agli ultimi, non ha bisogno delle pustole piene di pus dei falsi e dei sepolcri imbiancati.
Il nostro bene più prezioso, le generazioni future, va salvaguardato, curato, cresciuto coi valori che hanno reso grandi le nostre civiltà e le nostre culture.
Questa è generatività, ma anche certezza di un domani degno.

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