La leggenda del pastore Bâlea e del Lago nei Monti Fagaras
Sabato 2 ottobre 2021, a Piazza Smart di Pietralata, durante la prima celebrazione della Festa dei Nonni, alcuni nonni sono stati chiamati a leggere favole a beneficio dei bambini presenti. Un nonno però ha preferito non leggere, bensì raccontare una leggenda romena sentita nel suo ultimo viaggio in Romania, quella del pastore Balea. Alcune nonne presenti alla Festa, hanno chiesto con insistenza che pubblicassimo la storia e noi le accontentiamo. Federico M Carabetta
C’era una volta tra i monti Fagaras nel cuore della Romania, un villaggio di pastori. La vita scorreva laboriosa e tranquilla, finché d’improvviso un branco di orsi famelici e cattivi non costrinse l’intero villaggio a rifugiarsi tra le mura del vicino castello. Passarono i mesi, uomini e animali rischiavano di morire, e gli orsi erano sempre lì a terrorizzare ed impedire di uscire dal castello.
Un giovane pastore forte e coraggioso però si decise ad uscire allo scoperto: affrontò l’orso più grosso e cattivo che appariva il capo del branco, lo uccise, mettendo in fuga il branco e rompendo così l’assedio.
Bâlea, così si chiamava il pastore, e tutti i pastori tornarono in montagna a riprendere la vita di sempre.
Il castellano, per premio, invitò il coraggioso Balea presso il castello e lo mise a capo della sua guardia personale.
Un giorno Balea e la bellissima figlia del castellano si incontrarono e, a prima vista, si innamorarono perdutamente.
Seguì un sontuoso matrimonio che però finì in tragedia: i geni cattivi della montagna amici degli orsi, proprio nel più bello della festa nuziale, suscitarono una grande tempesta durante la quale rapirono la vita di Balea.
La sua sposa fanciulla allora raggiunse l’alta cima delle montagne Fagaras, alzò le braccia al cielo e impetrò inutilmente il ritorno dell’amato sposo, e pianse. E tante furono le sue lacrime che si raccolsero un piccolo lago che ebbe il nome del coraggioso Balea.
Venne l’inverno e il pianto della fanciulla fece tutt’uno con i fiocchi di neve e il lago diventò una distesa di ghiaccio.
Ogni anno però, al disgelo, il lago torna a sciogliersi, e così anche le lacrime della fanciulla tornano a sciogliersi e scendere copiose sul fianco della montagna, in una eterna e romantica cascata.