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La ratifica, che ancora non c’è, delle elezioni del presidente del Centro Anziani Nino Manfredi

La faida nella maggioranza continua

Nella seduta del 9 dicembre il Consiglio del V municipio è riuscito a dimostrare come la gran parte dei componenti stia operando senza avere la minima conoscenza delle leggi e dei regolamenti vigenti che regolamentano l’attività politico amministrativa del Comune di Roma. Ma veniamo ai fatti.

Intanto parliamo del Centro Anziani Nino Manfredi di via Chiovenda dove a causa del commissariamento del Comitato di Gestione per irregolarità amministrative furono indette nuove elezioni. Venne letto un presidente e dei consiglieri. Successivamente il presidente eletto, il sig. Bellagamba si dimise e gli uffici municipali portarono avanti gli adempimenti necessari per rifare le elezioni da parte degli aventi diritto al voto.

Patrizio Flamini
Patrizio Flamini

Le urne decretarono eletto il sig. Patrizio Flamini (precedentemente consigliere). Seguì, la convalida del risultato da parte degli uffici, fu predisposta una delibera a firma congiunta sia del Dirigente apicale del Servizio Sociale e sia del presidente del Municipio Giammarco Palmieri.

Discorso chiuso? Neanche per sogno, e nella seduta del 27 ottobre, quella ratifica da parte del consiglio, che da sempre lo ricordiamo, è un atto dovuto, viene “impallinato” dal voto di astensione dei rappresentanti del PD, di Sel, dei CD, della Civica per Marino e dal rappresentante del Gruppo Misto.

Motivi apparentemente non ce ne sono, se non quello che questa maggioranza anomala fatta dai partiti di cui sopra con l’aggiunta del centrodestra da cui si è differenziato soltanto il consigliere Arioli intende colpire in una sorta di guerra fratricida e senza esclusione di colpi le due consigliere PD Federici e Marchionni che hanno avuto al momento l’unico torto di non dire ‘sissignore’ fin dalle prime battute di questa consiliatura.

La consigliera Federici, la cui commissione è peraltro da mesi orfana di molti componenti della maggioranza, non intende però cedere a un comportamento che considera illegittimo e ricattorio e già dalle prossime ore in virtù del Tuel che regolamenta le attività negli Enti Locali è intenzionata a chiedere che venga avviata la procedura per la nomina entro 30 giorni di un Commissario ad Acta che a sua volta avrà il compito di ratificare entro i 60 giorni successivi, un atto ineccepibile sia nella forma che nella sostanza, bloccato solo da beghe tutte interne al PD, al quale si sono allineati incomprensibilmente gli altri partiti che compongono questa “sgangherata” maggioranza.


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