L’attualità nel Camposanto di Ventotene

GiProietti - 20 Dicembre 2020

Per trovare momenti di riflessione profonda o prego o faccio una passeggiata dove domina il silenzio, pur incontrando tante storie: nei cimiteri. Stavolta mi è successo di fare l’una cosa e l’altra davanti ad una foto scattata stamane da un mio carissimo amico al Camposanto di Ventotene, davanti la semplice tomba di Altiero Spinelli.

Quanti giovami conoscono questo grande uomo? Quanti sanno che la vita che vivono oggi e’ figlia anche delle visioni alte e utopistiche di questo politico, che faceva, inerme, politica vera contro il pachiderma Mussolini, la sua OVRA, la sua banalità declinata a sistema?
Sopra una lastra di marmo a Ventotene si legge l’attualità profonda del nostro essere cittadini liberi e coscienti, c’è l’ispirazione per le nostre azioni quotidiane, sociali politiche personali. In questa isoletta l’uomo comune ha toccato i massimi livelli di progettualità comune, ha sconfitto per sempre la barbarie e l’ignoranza, la corruzione e la mafia.
Quanti di voi, amici, staranno sorridendo di fronte a questo mio stato d’animo?

Scendiamo a terra, sul “continente”, come dicono gli isolani. Tanti giorni mi trovo al centro di Roma, da via del Tritone, al Corso, nella zona del Pantheon. Immerso nelle mie faccende, pensieroso, mi succede di incontrare, perché stanno tutti là, tanti politici in carne ed ossa, ministri, segretari di “partiti”, sempre davanti ad un precario con una telecamera, e talvolta, al bar non alla libreria di Galleria Sordi, anche il Presidente del Consiglio con la sua corte.

Ebbene, non mi succede mai di interrompere i miei pensieri per seguire l’operato dal vivo di questi signori, che sprizzano superficialità, luoghi comuni, presunzione, soddisfazione perché tanti li avvicinano magari per farsi riprendere da quella telecamera che li segue ovunque. Non smetto un solo secondo di pensare alle mie cose, molto più serie dei DPCM sui colori dell’arcobaleno, e cammino verso la Feltrinelli per scegliere un libro per la mia famiglia.

Di fronte alla foto dell’epitaffio di Altiero Spinelli smetto di fare qualsiasi cosa, mi commuovo, prego perché questa Italia ritrovi quella visione, di Rossi Colorni Pertini Spinelli, perché capisca che il nostro vero vaccino contro ogni male è la nostra coscienza della dignità mia e vostra, ugualmente, e la voglia di coesione, solidarietà, servizio reciproco, piacere di crescere insieme.

Ma è possibile che, per scovare l’attualità della nostra storia e l’ispirazione per progettare il futuro e trovare anche la speranza nel domani, ci restano solo le letture, lo studio, qualche scambio di idee coi nostri 6 amici e le lastre di marmo dei camposanti ?

Voglio essere vivo, voglio credere che sapremo dare il nostro meglio, voglio lavorare coi giovani ed essere sempre giovane come Spinelli, che fino alla fine non si stanco’ di dimostrare che quel Manifesto era e sarà sempre reale.

 

Dar Ciriola

GiProietti


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