Lavoro da remoto e social media: le nuove regole in arrivo, per i dipendenti di Roma Capitale
Il nuovo codice, in attesa dell’approvazione definitiva, si prepara a sostituire il testo varato nel 2016 dalla giunta RaggiRoma Capitale sta per introdurre un nuovo codice di comportamento per i suoi oltre 20.000 dipendenti, con alcune novità rilevanti che puntano a modernizzare le regole in linea con le nuove modalità lavorative e l’uso dei social media.
Tra le principali modifiche, spicca il diritto alla disconnessione per i lavoratori in smart working, ma anche una stretta sull’utilizzo dei social, che limita l’esternazione di critiche pubbliche verso l’amministrazione.
Il nuovo codice, in attesa dell’approvazione definitiva, è parte di una delibera già circolata ad agosto tra i dipendenti, e si prepara a sostituire il testo varato nel 2016 dalla giunta Raggi.
Sebbene mantenga gran parte dell’impianto precedente, il nuovo regolamento introduce aggiornamenti significativi, soprattutto alla luce dell’evoluzione del lavoro da remoto.
In particolare, l’articolo 20 del nuovo codice è interamente dedicato alle “Disposizioni particolari per il personale impiegato in modalità lavorativa a distanza”. Roma Capitale riconoscerà due giorni di smart working ai dipendenti che lavorano in uffici idonei, stabilendo orari e modalità precise di reperibilità.
La fascia oraria di contattabilità standard sarà dalle 07:30 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 19:30, e la mancata risposta durante questi orari potrebbe essere considerata un’assenza ingiustificata, con conseguente avvio di un procedimento disciplinare.
Un’altra novità riguarda l’utilizzo dei social media: i dipendenti non potranno più segnalare disfunzioni interne tramite piattaforme pubbliche, ma dovranno seguire le procedure ufficiali per le denunce interne.
Inoltre, dovranno prestare particolare attenzione affinché le loro opinioni personali non siano associate all’amministrazione, evitando di danneggiarne l’immagine.
Sul fronte del garantismo, il nuovo regolamento modifica le regole per i dipendenti coinvolti in procedimenti giudiziari. A differenza del codice del 2016, che escludeva i dipendenti da incarichi di responsabilità già al momento del rinvio a giudizio, la nuova normativa prevede che sia necessaria almeno una condanna in primo grado per l’esclusione da tali ruoli.
L’assessore al personale, Andrea Catarci, ha difeso le nuove disposizioni, affermando che non si tratta di “limitare la libertà di espressione, ma di adeguare il codice alle linee guida dell’Anac del 2020 e al decreto del Presidente della Repubblica del 2023”.
Catarci ha inoltre sottolineato “l’approccio partecipativo che ha caratterizzato la stesura del nuovo regolamento, frutto di un dialogo costruttivo con l’amministrazione e le organizzazioni sindacali”.
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