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L’Italia non partecipa alla Conferenza di Vienna per l’attuazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari

Dal 21 al 23 giugno 2022 si terrà a Vienna la Prima Conferenza degli Stati Parti (First Meeting of States Parties1MSP) del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear WeaponsTPNW), approvato nel 2017 dalle Nazioni Unite ed entrato in vigore nel gennaio 2021. Attualmente il Trattato è stato firmato da 86 Paesi e ratificato da 62. L’Italia non è tra i Paesi firmatari.

Un mese fa, in previsione della Conferenza di Vienna, le Associazioni Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD), costituita da oltre 70 Associazioni pacifiste, e Senzatomica hanno lanciato la campagna di comunicazione “Italia, Ripensaci” per chiedere al nostro Governo di partecipare alla Conferenza come “Stato osservatore”.

Infatti, alla Conferenza degli Stati Parti possono partecipare non solo gli Stati che hanno firmato, ma non ancora ratificato il Trattato, ma anche, come “osservatori”, gli Stati che non l’hanno firmato, come l’Italia. Al riguardo, parteciperanno come “osservatori” alla Conferenza la Svizzera, la Svezia e la Finlandia, che non hanno firmato il Trattato, ed anche la Norvegia e la Germania, che sono membri della NATO. Inoltre, il Parlamento dell’Olanda (altro Paese membro della Nato) ha approvato recentemente una Mozione che impegna il Governo a partecipare alla Conferenza. Invece, il nostro Governo ha annunciato che non parteciperà alla Conferenza come “osservatore”.

Naturalmente la decisione è stata stigmatizzata dalle Associazioni pacifiste, molte anche di orientamento religioso,  come una “occasione persa” per affrontare, insieme con gli altri Stati partecipanti (un centinaio), il gravissimo rischio della escalation militare verso un conflitto nucleare della guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, e per trovare insieme la strada verso l’eliminazione totale delle armi nucleari, almeno in Europa.

E’ molto triste che il nostro Paese non partecipi alla Conferenza di Vienna, in attuazione del principio dell’art. 11 della Costituzione, per sostenere il disarmo nucleare globale, che peraltro non pregiudicherebbe la nostra partecipazione alla NATO, come dimostrato da Germania, Norvegia ed Olanda, che hanno deciso di partecipare.

Un recente sondaggio ha confermato che la maggioranza dei nostri cittadini ritiene che l’Italia debba firmare il Trattato e che le armi nucleari statunitensi (circa 60)  dovrebbero essere rimosse dal nostro territorio. Invece il nostro Paese continua a percorrere una strada opposta, dimostrando di essere poco “autonomo” dalle scelte della Nato e degli USA. Infatti, pochi giorni fa è arrivato nell’aeroporto militare di Ghedi (Brescia) il primo di una serie di aerei F-35 capaci di trasportare ordigni nucleari.


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Un commento su “L’Italia non partecipa alla Conferenza di Vienna per l’attuazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari

  1. Che dire? Il nostro Paese non è più nostro ma del “Governo migliore”, asservito ai diktat degli Stati Uniti, distaccandosi sempre più dagli stessi Stati europei con i quali dovrebbe solidarizzare per formare una autonoma politica europea. Ahi Italia serva dei peggiori e senza la minima considerazione delle conseguenze sui cittadini! Ricordare alle elezioni!

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