Luciano Nobili: ecco perché mi candido

Intervista al coordinatore regionale del Lazio di Italia Viva e candidato alle regionali del Lazio del 12 e 13 febbraio 2023
A. L. - 11 Gennaio 2023

Abbiamo intervistato Luciano Nobili coordinatore regionale del Lazio di Italia Viva e candidato alle regionali del Lazio del 12 e 13 febbraio 2023 per conoscere le motivazioni che lo hanno spinto a questo passo.

Buongiorno come pensa possa essere compresa la sua volontà di entrare in campo a sostegno del candidato presidente Alessio D’Amato, per Lei parlamentare di lungo corso.

Ho deciso di candidarmi per il Terzo Polo nel Lazio. Un progetto riformista, una Regione che cura e investe su sanità e infrastrutture. Contro destra e M5S che non vogliono il termovalorizzatore, nemici di Roma e del futuro. La scelta è chiara perché il campo lo è ancora di più. I cittadini hanno bisogno di un riferimento ed una guida che sappia portare la Regione Lazio ad esprimere il ruolo che merita.

Come pensa di “marcare” il territorio rispetto a quanto sostengono i due schieramenti che supportano i candidati a destra e per i M5s?

Rocca alla sua presentazione ha detto “È umiliante che i cittadini del Lazio debbano emigrare per farsi curare”. Ecco questa è una menzogna! il Lazio, grazie al lavoro di Alessio D’Amato, attrae pazienti dalle altre regioni per 34 milioni di euro, nonostante i debiti lasciati dalla destra. Questo approccio denota sicuramente una mancanza di conoscenza della materia, da parte del candidato della destra, che ha già dimostrato candidando Michetti come Sindaco di Roma la totale povertà di figure che possano ricoprire incarichi del genere, mentre dagli scranni dell’opposizione risulta più semplice aumentare il proprio consenso.

I 5s hanno scelto, Donatella Bianchi, che crede cosi tanto alle chances di elezione che non lascia nessun incarico al momento e quindi da Candidata presidente grillina nel Lazio rimane, presidente leghista del Parco in Liguria, conduttrice Rai pagata dagli italiani…etc etc. Non sembra un approccio legato alla serietà o al convincimento che si possa credere ad un percorso politico, ma sembra essere una figura occasionale.

È su queste basi che chi volta me ed Alessio D’Amato presidente coglie l’opportunità di affidarsi alla competenza ed alla capacità strategica di immaginare una Regione che nel corso di questi anni bui ha saputo costruire un supporto costante ai cittadini, fatto di scelte come quella del sistema vaccinale leader nel sistema sanitario per tempestività, punti di accesso e supporto alla persona. È da questi punti di forza che si riparte.

Altro tema scottante della partita sono i rifiuti soprattutto per Roma. Qual è la vostra visione?

La visione di una forza riformista passa per l’analisi strutturale. Questo ci qualifica di fronte agli altri due schieramenti che al momento sembrano aver detto no al termovalorizzatore, uno, la destra, aprendo un derby con la raccolta differenziata, mentre l’altro i 5s mantengono una posizione contraria per la visione NIMBY che hanno abbracciato.

In entrambi i casi c’è del pressapochismo e mancanza di analisi.

Noi diciamo che l’intero ciclo dei rifiuti si deve completare all’interno del territorio comunale, ma lo si fa con quanto previsto dalle delibere presentate in consiglio comunale, che parlano di 30 centri per il trattamento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata ed il recupero finale di materia per consentire la crescita incrementale dal 35% al 65% in pochi anni.

Da previsioni ad oggi senza impianti di proprietà, Per trattare e smaltire i suoi rifiuti indifferenziati Ama spenderà dal 2023 al 2025 circa 170 milioni di euro l’anno, 30 in più rispetto al 2022.

La scelta di avvalersi di #termovalorizzatori e non di discariche riduce l’impatto ambientale della gestione delle quasi 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti da smaltire dal 2023 al 2025.


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