

Che combini Lazio! Ennesima figura al di sotto delle attese e fuori dall’Europa. Lotito, ora che è quasi tutto perduto (ultimo obiettivo rimasto della stagione è riuscire a centrare un posto in Europa League con poche chance di farcela), in vista della prossima campagna acquisti dovrà puntare su difensori “normali” per migliorare questa Lazio che nonostante abbia segnato tre goal fuori casa e messo in mostra giovani interessanti come Keita e Perea – autori di due delle tre reti biancocelesti (l’altra è stata messa a segno da Klose) – presentandosi in campo con difensori come Ciani e Konko. Atleti decisamente impreparati. Il primo non ha mai convinto per il prezzo pagato (circa cinque milioni di euro), il secondo è invece sempre troppo gracile e vittima di continui infortuni. Atleti che forse non sono all’altezza per disputare le competizioni europee. Lo dicono i numeri, lo raccontato i fatti.
A dire il vero, è giusto anche menzionare quel pizzico di sfortuna che la formazione di Reja ha avuto in occasione del primo goal dei bulgari, quando Biava in scivolata, ha deviato il pallone che poi ha beffato Marchetti, incolpevole sul primo goal subito, che di fatto ha riaperto il discorso qualificazione. Da li in poi tutta un’altra Lazio: paurosa, confusa, con una difesa penosa e con i schemi tutti saltati. Il due pari è qualcosa che non si vede quasi mai sui campi internazionali: un banalissimo errore di posizione che certo non ti aspetti da Federico Marchetti, passato in troppo poco tempo, da erede di Buffon a portiere di riserva a Berisha, che per carità, ha dimostrato di essere un portiere molto preparato.
Una palla innocua su un tiro da venti metri bloccato in tutta tranquillità. Soltanto che il portiere sbaglia la posizione e blocca la sfera dietro la linea della porta. Strano destino quello dei portieri. Perché fino a questo madornale errore, la gara di Marchetti – tornato titolare dopo due mesi – era stata pressoché perfetta. Fatta di uscite sicure e di interventi reattivi nel difendere la porta della propria squadra. Dopo il goal del due a due sembrava tutto sfumato e invece ecco il goal che non ti aspetti siglato da Klose, che di testa respingeva in rete una corta respinta del portiere su tiro di Biglia.
“Ma quando non è serata non è serata” ed ecco allora che il duo Marketti-Konko al novantesimo brucia nel modo più antipatico possibile la qualificazione, regalando di fatto una palla goal a cui Juninho, entrato da appena cinque minuti, non può rinunciare, realizzando la rete del definitivo pareggio e qualificando così la compagine bulgara. Anche se, secondo lo scrivente, sono maggiori le responsabilità del terzino che, mai come quest’anno ha deluso le attese.
Al di la degli errori difensivi ci sono da aggiungere tutte le cause che hanno prodotto questa eliminazione, come ad esempio, non ricordare che nella gara di andata, diversi titolari vennero lasciati in panchina sottovalutando i bulgari, o almeno dando a molti colleghi e appassionati questa impressione. Come non menzionare l’egoismo tecnico di Candreva che, seppur non azzeccando mai lo specchio della porta continua a voler battere le punizioni e spesso non passando la palla ai compagni. Per non parlare poi del più fallimentare (facendo la proporzione tra soldi spesi e prestazioni sul campo) mercato estivo e invernale che hanno portato otto atleti tra cui il solo Berisha è riuscito a fare bene. Uniche note liete della tristissima serata bulgara sono le incoraggianti prestazioni offerte dai giovani Keita, Perea e anche di Onazi che pian piano stanno riuscendo a ritagliarsi sempre maggior spazio nei pensieri di mister Reja.
In conclusione possiamo affermare che la formazione romana esce a testa bassa dalla competizione europea, nonostante abbia per ampi tratti del match avuto la qualificazione in mano e segnato dopo appena venti secondi con Keita e raddoppiato al 53′ con Perea che, ben servito in profondità da Onazi realizzava il terzo goal stagionale dopo Bergamo e Varsavia dando una sterzata alle sorti del match. Tra l’altro vorrei ricordare la “romantica” corsa del colombiano sotto al settore ospiti che si gettava tra le braccia dei tifosi insieme a Keita, Candreva e Onazi. Sembrava fatta. Che delusione.
Lazio
Marchetti 4. Purtroppo autore di un errore troppo banale e di un altro da dividere con Konko.
Konko 4. Soffre dall’inizio alla fine e sul terzo goal dei bulgari non è “affamato”.
Biava 5. Prima è sfortunato sul primo goal di Bezjak, poi quando perde il duello con il forte attaccante che da il via al goal di Juninho.
Ciani 4. Forse il più scarso centrale acquistato nell’era Lotito. Non fa uno stop nemmeno a pagarlo oro, spesso si scontra coi compagni e si affida soltanto ai calcioni lunghi.
Radu 6. In ottima forma dopo la doppietta col Sassuolo.
Biglia 6. Pur non brillando non si risparmia mai un attimo, correndo su ogni pallone.
Ledesma 6,5. Spesso costretto a togliere le castagne dal fuoco dà equilibrio alla manovra capitolina e confeziona un lancio perfetto per Biglia in occasione del terzo goal.
Onazi 6,5. Assist perfetto per Perea e poi prestazione in scioltezza.
Candreva 5. L’asse destro della Lazio è il punto debole della squadra romana. Troppe volte ricorda Zarate. (Dal 63′ Lulic 4,5. Peggio del compagno).
Perea 7. Il goal di Ketia nasce da un suo pressing sul portiere che sbaglia il rilancio. Spesso fa salire la squadra e al 60′ realizza un goal pesantissimo. (Dal 70′ Klose 6,5. entra e segna. Forse è stato gestito male nel doppio incontro).
Keita 7. Il goleador più veloce di sempre nella storia europea della Lazio. (Dal 83′ Gonzalez sv).
Ludogorets
Stoyanov 5,5
Caiçara 6
Mäntylä 5,5 (Dal 85′ Juninho 7)
Moţi 6
Minev 5,5
Espinho 6,5
Zlatinski 6,5
Misidjan 5,5
Marcelinho 6. (Dal 76′ Platini 6)
Aleksandrov 5. (Dal 56′ Lumu 5,5)
Bezjak 7,5
Arbitro
Olegario Manuel Bartolo Faustino Benquerença (POR) 6,5
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