L’università in mutande. Ora le vende, usate

Il portale Universinet.it scopre l'attività di quattro studentesse

Il portale universitario Universinet.it ha scoperto una nuova attività in cui si sono impegnate alcune studentesse universitarie per guadagnare. Le tasse universitarie crescono sempre più, le borse di studio spariscono sotto la scure dei tagli ministeriali o forse è solo la voglia di avere oggetti firmati e quel lusso promosso e promesso dalla tv.

L’Italia non è un paese per giovani, denuncia da anni Universinet.it, con una disoccupazione superiore al 40% di trovare lavoretti non se ne parla allora non resta che aguzzare l’ingegno e magari sfruttare e riciclare quello che non serve più. Quattro studentesse hanno deciso di realizzare un blog dove vendono “ mutandine usate” per pagare le spese di affitto e università. L’idea è stata di Melissa che da noi contattata ci ha raccontato il dietro le quinte di questa attività.

MutandineLo scopo è guadagnare ma le ragazze con Universinet.it sostengono che “Ci eccita l’idea che qualcuno possa giocare con la nostra biancheria”. Si definiscono fanatiche del fitness e dei cibi bio e non nascondono che anche l’idea di riciclare questi indumenti usati ha avuto un peso nella scelta della loro attività. Sul sito foto rigorosamente senza viso, “i miei genitori mi ucciderebbero se lo scoprissero” ci confessa Jessica ma il mio fidanzato invece mi aiuta moltissimo, è lui che si occupa delle spedizioni.

I prezzi di vendita variano tra i 20 ed i 60 euro a seconda della storia e del feeling “che si è creato” con il “cliente” rispondono interrogate da Universinet.it. Infatti qui si apre un’area grigia dove ogni ragazza si regola diversamente, chi accetta contatti al telefonino, chi solo via whatsapp o chat e chi dietro pagamento invia anche proprie foto sexy con indosso la biancheria.

In un mese si possono guadagnare tra i 200 ed i 600 euro, ma tutto dipende dalla capacità di creare una storia dietro quelle che altrimenti sono solo “biancheria intima usata” . Sul sito curato da Katia, l’aspirante informatica, abbondano le notizie biografiche delle quattro aspiranti imprenditrici, segno zodiacale, hobbies e cucina e gusti sessuali.

Per Paolo Genovese, redattore di Universinet.it : “Anche questa è Italia. Resta l’amaro in bocca per l’ennesima mercificazione del corpo di studentesse che forse, se non avessero rubato loro il futuro e le loro speranze oggi progetterebbero ben altre attività”.


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