Ma le pedane fino al 31.12.2021 sono davvero un aiuto per ristoranti e bar?
Spesso no, a causa del posizionamento dei maleodoranti cassonetti AmaI comuni tra trai quali quello di Roma hanno voluto “dare una mano“ alla Somministrazione e alla Ristorazione abbonando fino al 31.12.2021 il pagamento per l’Occupazione del Suolo pubblico, chiudendo gli occhi alla realizzazione di pedane costate anche migliaia di euro, posizionate anche su strade di competenza del SIMU e in situazioni anche in contrasto con il Codice della strada.
Ma a parte queste considerazioni facilmente superabili visto che queste concessioni dovrebbero essere temporanee e magari prolungate nel tempo in caso di una nuova chiusura del paese per una recrudescenza del Covid19 e delle sue varianti… in molti casi, come quello rappresentato nel video, l’investimento per pedane e arredi si sta rivelando un flop.
Del resto intrattenersi per uno spritz, un pranzo, un apericena o una cena al lume di candela, non è decisamente il massimo se avviene su una bella e ben arredata pedana, con un buon servizio e con ottime bevande e cibi soprattutto se il tutto avviene davanti una batteria di cassonetti, con quintali di rifiuti in terra e con l’odore acre e pestilenziale del percolato che offendono le narici degli avventori.
Pedane e arredi spesso sono costati anche migliaia di euro e come nel caso del ristorante di vía Domenico Panaroli o di quello di vía delle Fresie si stanno rivelando un pessimo investimento. Altro che aiuto, quindi.
Eppure i clienti non mancherebbero tanta è la voglia di vivere quella libertà messa a dura prova da mesi di chiusure, di distanziamenti e di consumi attraverso l’asporto. Gli aiuti per la ripresa oltre ai ristori per chi è riuscito a prenderli potevano essere altri, come ad esempio aiuti sugli affitti, sconti sull’energia elettrica, abolizione della TARI per i mesi di chiusura, eliminazione delle tasse comunali.
Ma niente di tutto questo; solo pedane e OSP provvisorie. Peccato però che il tutto non è avvenuto coinvolgendo la Polizia Roma Capitale e soprattutto Ama che dovrebbe provvedere, di concerto con l’Istituzione Locale che purtroppo in questa consiliatura non è andata oltre a ripetute e inconcludenti riunioni di commissioni che non hanno portato a nessun riposizionamento di tutti quei cassonetti che con il loro maleodorante contenuto si trovano accanto a situazioni a dir poco sensibili e tra queste proprio quelle di attività di Somministrazione e Ristorazione che si volevano aiutare…passando per Studi Medici, Farmacie, Scuole, Luoghi di Culto, ecc, ecc.
Insomma gustarsi un aperitivo in compagnia e magari prelibatezze culinarie con cassonetti a pochi metri e un olezzo pestilenziale nelle narici è una esperienza inenarrabile. E purtroppo non crediamo che ormai ci sia più il tempo per correre ai ripari, ammesso che se ne abbiano capacità e volontà. Che dire, se non che il tempo è scaduto.
IL VIDEO
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