Nidi III Municipio, Caudo: “Apertura serena e tanta voglia di stare assieme per i bimbi”

Pratelli: "Oggi abbiamo riaperto i nostri 16 asili nido, sforzandoci di renderli più belli e accoglienti di prima”
Redazione - 9 Settembre 2020
“Primo giorno di asilo nido all’insegna della serenità per i  bambini e le bambine da 0 a 3 anni del Municipio Roma III, per i loro genitori e il personale educativo,” lo dichiara Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio in una nota a seguito di una visita che si è svolta questa mattina presso uno degli nidi riaperti dopo 6 mesi di chiusura.
“L’apertura dei nidi municipali, oggi, ha evidenziato da una parte la voglia dei bambini di stare assieme e, dall’altra, la serenità degli stessi genitori che si sono interfacciati con la nuova organizzazione del servizio che prevede quest’anno la divisione in “bolle”  (aree destinate ad ospitare non più di 7 bimbi per volta secondo disposizioni di legge n.d.r.) in piena ottemperanza alle norme anti-covid. Da più parti si respira un clima generale di tranquillità ritrovata. Le stesse POSES e le educatrici in più occasioni hanno sottolineato quanto i bimbi desiderassero fortemente ritrovare ambienti, spazi ed esperienze concepite unicamente per loro. Segregati per mesi in contesti adulti, i più piccoli hanno saputo qui ritrovare fin da subito la propria dimensione sociale ed educativa. È ciò di  cui noi e i nostri figli abbiamo bisogno” conclude il Presidente.
“Oggi abbiamo riaperto i 16 asili nido del nostro Municipio, sforzandoci di renderli più belli e accoglienti di prima” chiarisce Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola del Municipio Roma III. “Per arrivare a questo risultato, assolutamente non banale, nei mesi passati sono stati necessari lavori di manutenzione edilizia e di importante valorizzazione delle aree verdi che potessero consentire ai bambini e alle bambine di divertirsi, giocare e imparare in condizioni di assoluta sicurezza. Grande è stato il lavoro delle educatrici al fine di riprogettare gli spazi secondo una rigorosa osservanza delle norme, ma anche in modo creativo. È stato certamente un lavoro gravoso e complesso ma ciò che davvero volevamo era interpretare l’emergenza in chiave non emergenziale: ovvero far ripartire la scuola per tutti e tutte guardando in prospettiva” ha concluso Pratelli.

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