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Olimpiadi: la Capitale è pronta per accoglierle?
La posizione dei due candidati a sindaco di Roma Virginia Raggi e Roberto GiacchettiC’è un tema che in questi giorni tropicali di elezioni sta scaldando le strade di Roma. C’è chi dice che le Olimpiadi a Roma possano essere la marcia in più per riprendersi da una crisi che sembra senza rimedi. E c’è chi invece crede che le Olimpiadi favoriranno i soliti noti, che a pagarne le conseguenze saranno i romani, le periferie e i servizi.
C’è chi dice che le infrastrutture porteranno lavoro e comodità, c’è chi invece pensa che a sfregarsi le mani saranno i palazzinari, gli affaristi, i lobbisti, chi in questa città muove in silenzio i fili della politica e del business.
Nella grande gara al Campidoglio sono rimasti solo in due: Giachetti e Raggi cosa ne pensano? E ancora, quale stampa è a favore e quale è contro le Olimpiadi? Quali settori della città, quali quartieri, quali vie vorrebbero ospitare le Olimpiadi e quali preferirebbero farne a meno?
Nel confronto tenuto da Lucia Annunziata a “In mezz’ora” (RaiTre, 12/06/2016), i candidati per il ballottaggio hanno praticamente parlato solo delle Olimpiadi. Giachetti è coerente: si è sempre detto favorevole ai Giochi, li ritiene una buona occasione di ripartenza economica e d’immagine. Già, l’immagine.
I cantieri infiniti, le strade allagate, le metro, gli autobus e i secchioni sempre stracolmi proprio nell’anno del Giubileo straordinario hanno determinato una crisi d’immagine tra le peggiori che la Capitale abbia mai vissuto. Secondo il candidato democratico, Roma dovrebbe puntare sull’affluenza legata alle Olimpiadi per avere una seconda chance e per poter offrire nuovi servizi ai cittadini.
Più controversa la posizione della Raggi, che da un no secco è passata prima all’apertura verso un possibile referendum e poi all’ipotesi di far candidare Roma a Giochi successivi al 2024. Ai microfoni dell’Annunziata la candidata pentastellata ribadisce di essere contraria perché i Giochi rappresenterebbero un passo più lungo della gamba per la città.
Solo pensarli, a suo avviso, “è criminale”. L’avversità alle Olimpiadi da parte del possibile futuro sindaco sta creando mal di pancia in città. Anzitutto, quelli di Malagò e compagni, ma non solo.
Il Messaggero, guidato da Caltagirone insieme ad un’altra serie di quotidiani non romani, da giorni si occupa dei Giochi Olimpici. E lo fa con un piglio singolare: si parla solo di quanto le Olimpiadi sarebbero bellissime per la città, di quanto farebbero bene al territorio, di quanti soldi porterebbero e di quanto poco costerebbero.
Ma Caltagirone è tra i costruttori più celebri di Roma, tanto da avere un quartiere identificato col suo cognome. E il sospetto che i costruttori celino degli interessi personali dietro alle infrastrutture olimpiche è quantomeno lecito, visto anche il precedente delle Olimpiadi di nuoto.
A favore dei Giochi si è espresso anche Francesco Totti, che nella Capitale ha forse più appeal politico di tanti politici. “Da romano sarò sempre orgogliosamente a favore delle Olimpiadi” ha detto il capitano della Roma, precisando però di non volerne fare una questione politica: “Non faccio parte di nessuno schieramento”.
A schierarsi contro le Olimpiadi ci sono invece le periferie romane. Si tratta delle aree urbane che più di tutte sentono incombere il rischio di speculazione edilizia. Sono già ricche di opere incompiute e scarse in servizi e collegamenti. Lo sviluppo urbanistico che ha portato alla loro nascita ha seguito la logica del profitto anziché quella sociale, finendo col creare ghetti distanti non solo geograficamente, ma anche culturalmente e mentalmente dal centro. E i Giochi, agli occhi di chi già ha subito e ogni giorno subisce il lucrare degli altri, sembrano solo una brutta possibilità da scacciare come la peste. E forse è per questo che la raggi al primo turno di voto è andata forte soprattutto ai limiti del Raccordo.
Un ottimo lavoro di raccolta e analisi intorno a Roma 2024 è stato svolto dal laboratorio Carteinregola, mentre i radicali romani capitanati da Riccardo Magi hanno avviato una raccolta firme per opporsi alla candidatura di Roma. Obiettivo è portare la questione alle urne con un referendum cittadino: “Servono 28mila firme in tre mesi” dice Magi, ricordando che “Coni e Comune hanno ritardato”.
Sondaggi dicono che la maggior parte dei romani è favorevole alle Olimpiadi. Il problema è che ad oggi Roma non ha presentato un piano ufficiale di costi, strutture e altro, e quindi non è possibile fare un’analisi di bilancio. Stime – un poco semplicistiche – del Fatto Quotidiano dicono che Roma2024 economicamente potrebbe essere un bel colpo. Ma in una città con così tante sfaccettature e con così tanti faccendieri bisogna essere cauti. Molto cauti.
PROGRESSO ITALIANO
21 Settembre 2016 alle 19:39
LE PERIFERIE ROMANE VOGLIONO LE OLIMPIADI, I DISCORSI SU SPECULAZIONE LO FANNO ASSOCIAZIONCINE, ETC CHE ORA DICIAMO : BASTA!!!!! VOGLIANO LE OLIMPIADI BASTA IL FEUDALESIMO FINTO ECOLOGISTA!!!!!!!