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Palestra della Legalità: Roma Capitale chiede la Cessione del Terreno per un Progetto Sociale

Il luogo sulla quale sorge l'attività sportiva gestita da Asilo Savoia dovrebbe essere oggetto di un progetto finanziato dal Governo con 700mila euro

Nel 2021, la nuova amministrazione capitolina ha preso una decisione fondamentale per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata: la creazione del Forum cittadino sui beni confiscati, un organismo presieduto dall’assessore al Patrimonio Tobia Zevi, che ha riunito associazioni e istituzioni impegnate nel campo della legalità.

Tra le prime azioni, è stata avviata una conferenza dei servizi per la gestione e l’assegnazione di questi beni, permettendo ai municipi e ai dipartimenti comunali di avanzare proposte per riutilizzare gli immobili già confiscati.

Un esempio concreto riguarda il terreno su cui sorge la Palestra della Legalità, in via dell’Idroscalo, nel X Municipio, un’area di grande importanza per il progetto “Talento & Tenacia” dell’Asilo Savoia.

La palestra, confisca all’imprenditore Balini, è stata ceduta all’ex Ipab, ma il terreno su cui sorge non è stato ancora rilasciato all’amministrazione pubblica. Questo impedisce qualsiasi intervento per migliorare la struttura e utilizzarne anche l’area esterna.

Per permettere l’intervento, l’assessorato al Patrimonio ha formalmente chiesto all’Agenzia nazionale per i beni confiscati di cedere gratuitamente l’immobile e il terreno, affinché possa essere inserito tra i beni indisponibili di Roma Capitale.

Questo passaggio è cruciale per l’operazione, poiché il progetto di potenziamento della palestra ha già ottenuto un finanziamento di 700.000 euro da Sport e Salute, una società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tuttavia, senza la cessione del terreno, il finanziamento non potrà essere erogato, compromettendo l’interesse pubblico e rallentando l’avvio di un progetto di grande valore sociale e sportivo.

Altri beni confiscati sotto osservazione

Il Forum cittadino ha focalizzato l’attenzione anche su altri beni confiscati, tra cui:

Un appartamento in via Nomentana 429: Il II Municipio ha manifestato l’intenzione di utilizzarlo per progetti di natura socio-educativa.

Due appartamenti in via Tacito 90 e 90 B: Qui il Municipio del Centro Storico vorrebbe aprire spazi dedicati al contrasto alla violenza di genere.

Negozi in via Sistina 144-145: Il Dipartimento Valorizzazione del patrimonio è interessato a questi spazi per attività sociali e culturali.

Questi progetti fanno parte di un più ampio piano di valorizzazione dei beni confiscati, che mira a trasformare questi luoghi in risorse utili alla comunità, contrastando l’illegalità e promuovendo la cultura, l’inclusione e il benessere sociale.

Le difficoltà nella gestione dei beni confiscati: Il caso Faber Village

Il tema dei beni confiscati ha assunto una nuova rilevanza nelle ultime settimane, anche a seguito di un’interrogazione presentata dal partito Forza Italia in Campidoglio, riguardo allo stato di abbandono e depauperamento dell’ex Faber Village, un tempo riconducibile al clan Fasciani e passato in mano all’Agenzia Nazionale per i beni confiscati nel 2022.

Purtroppo, il sito è stato oggetto di raid vandalici e razzie e, più recentemente, è stato distrutto da un incendio nella notte tra il 19 e il 20 febbraio.

Il fatto che il sito non fosse dotato di un sistema di videosorveglianza ha reso difficili le indagini e ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza della struttura, che pare fosse anche diventata un rifugio per senzatetto.


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