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Perquisizioni in Campidoglio, inchiesta sui fondi per il Giubileo

Tra gli indagati anche funzionari del Comune e un funzionario di Astral

I militari della Guardia di Finanza, nella mattinata di oggi, mercoledì 13 novembre, stanno effettuando una serie di perquisizioni, anche in Campidoglio, nell’ambito di un’indagine della procura di Roma per corruzione, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture nell’ambito di appalti per il rifacimento del manto stradale e che riguarderebbe anche fondi per il Giubileo. Tra gli indagati anche funzionari del Comune della Capitale.

Cinque le persone che risulterebbero indagate: due sono dipendenti del Comune di Roma, uno appartiene alla società Astral, e due sono agenti della polizia stradale.

Come detto, le indagini si concentrano sugli appalti per la manutenzione stradale, settore in cui sarebbero state distribuite tangenti sotto forma di denaro contante e offerte di lavoro.

Al centro dell’indagine c’è un imprenditore di 46 anni di Frascati  legato a 15 società e che avrebbe pagato i pubblici ufficiali per “pilotare” una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade.

Le perquisizioni eseguite dalle fiamme gialle hanno interessato, oltre agli uffici di un dipartimento di via Luigi Petroselli anche le società, distribuite tra Magliana, Cinecittà, Rocca Cencia e anche la provincia.

L’imprenditore avrebbe costituito una “associazione a delinquere” del quale è stato considerato il ‘dominus’. Un gruppo finalizzato alla commissione di una serie di reati tra cui la “frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio e autoriciclaggio”, il tutto per ottenere appalti per l’asfaltatura stradale da Roma Capitale.

Dalle indagini fatte dalla procura e dalla Guardia di finanza è stato possibile rilevare la partecipazione delle società appartenenti al gruppo dell’imprenditore di Frascati a “numerose procedure di gara” per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte Roma Capitale per importi di circa 100 milioni di euro.

Secondo quanto ricostruito dalla procura e dalla finanza, l’imprenditore avrebbe commesso frode nella esecuzione dei contratti di fornitura conclusi con Roma Capitale e altri enti pubblici territoriali (ad esempio a viale della Serenissima, via della Magliana, piazzale De Bosis) “non adempiendo dolosamente” agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti a far apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, con particolare riguardo allo “spessore del manto di asfalto e alle quantità di materiale impiegato”.

Attualmente le attività di perquisizione riguardano, inoltre, la sede legale e una filiale di un istituto di credito (non sottoposto a indagini).

L’imprenditore 46enne per portare a termine i suoi scopi ed evitare problemi nei collaudi e nelle verifiche sulla regolarità dell’esecuzione dei lavori di asfaltatura stradale, “dava o prometteva” “denaro e altre utilità” affinché i pubblici ufficiali non facessero il loro dovere, omettendo quindi gli eventuali atti d’ufficio.

Si precisa che il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed è doveroso sottolineare che sino a un giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.


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