Lunedì 5 marzo 2012 alle ore 20,45 al Teatro Vascello in via Giacinto Carini, 78 seconda edizione del Premio Monteverde Pasolini: Le ragioni dei sogni, le visioni della realtà. Premio per la cultura,…
Premiati i vincitori della 19ª edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2022
Nella suggestiva cornice della Chiesa di San Francesco. Il resoconto della serataLa cerimonia conclusiva della 19ª edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2022, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Francesco a Ischitella, è stata introdotta da un brano folk di Matteo Salvatore interpretato con passione dal Gruppo “Sangue Mediterraneo” che ha poi allietato la serata con i suoi coinvolgenti intermezzi musicali da Luca D’Apolito (chitarra classica e voce), Michele Dattoli (al tamburello), e Benedetta Castelluccia (al flauto).
Prima della cerimonia di Premiazione, c’è stata la presentazione di un interessante libro di don Federico Fabris: “La Chiesa che vorrei. I giovani sollecitano la comunità cristiana”. L’Autore conversato piacevolmente con Rosa Comparelli che ha condotto con eleganza e leggerezza l’evento.
Classe 1982, originario di Roana (VI), Don Federico Fabris è stato ordinato prete il 3 giugno 2007 a Padova. Ha svolto il suo ministero come vicario parrocchiale a Valdobbiadene e a Monselice; come collaboratore nelle parrocchie delle unità pastorali dell’Altopiano di Asiago; come parroco a Camporovere e attualmente è parroco a Mure e Laverda (VI). A novembre 2021 è stato nominato anche cappellano all’ospedale di Asiago. Cura un blog di riflessioni: www.donfedericofabris.wordpress. “La Chiesa che vorrei” è un testo che dà voce ai giovani, ai loro sogni e desideri. I giovani aiutano a capire come dovrebbe cambiare la Chiesa per avvicinare le loro giovani vite attraverso esperienze che includono Dio.
La seconda parte della serata dedicata alla poesia dialettale si è aperta con un brano del Gruppo “Sangue Mediterraneo”, composto da eccellenti musicisti ischitellani che sanno integrare le loro performance con i temi cari alla poesia in dialetto.
In avvio fervidi saluti istituzionali sono stati rivolti ai presenti dal neo sindaco di Ischitella Alessandro Nobiletti e dall’assessore alla Cultura Valeria Disciglio che hanno ribadito il pieno sostegno al Premio che nel 2023 festeggerà la sua ventesima edizione. Ischitella è orgogliosa di essere stata scelta come patria di elezione da numerosi e valenti poeti nei dialetti di tutta Italia e di essere stata fonte di ispirazione per ben 58 poeti che le hanno dedicato altrettante poesie.
Il presidente della Giuria prof. Rino Caputo ha dato lettura del verbale del Presidente della Giuria del verbale della giuria (composta dai giurati, Anna Maria Curci, Manuel Cohen, Cosma Siani, Marcello Teodonio, Giuseppe Massara e Vincenzo Luciani) che ha decretato primo classificato e vincitore della diciannovesima edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2022: Sergio Cicalò con la raccolta Passionis (Passioni), in sardo campidanese-cagliaritano.
Seconda classificata Grazia Scuderi con la silloge, C’era n’isula “C’era un’isola”, dialetto siciliano. Terza classificata Nerina Poggese con la raccolta Na scarselà de stele (Una tasca di stelle), dialetto veneto.
La scelta dei vincitori è stata operata dalla Giuria dopo una selezione delle raccolte poetiche di 11 finalisti, di cui facevano parte, oltre ai tre vincitori, i poeti: Enea Biumi (dialetto varesino), Maria Gabriella Canfarelli, (dial. siciliano), Luigi Carotenuto, (dial. siciliano), Gianluca D’Annibali, (dial. di Sant’Elpidio, AP), Ferruccio Giuliani (dial. bergamasco), Maria Lenti (dial. di Urbino), Edoardo Penoncini (dial. ferrarese), Arcangelo Gabriele Signorello (dial. siciliano)
Prima del reading dei vincitori il poeta ospite Maurizio Rossi ha letto un suo testo in romanesco.
Di Nerina Poggese, terza classificata con la raccolta Na scarselà de stelle (Una tasca di stelle), impossibilitata ad intervenire, è stato proiettato un video in cui la poetessa ha letto i suoi testi che i partecipanti all’evento hanno potuto seguire sulla rivista Periferie in loro possesso. In seguito Rino Caputo ha letto la motivazione della Giuria: «Tra realismo magico e nostalgia, Na scarselà de stéle è una raccolta sognante, con i piedi puntati nella realtà odierna che osserva con acutezza i mutamenti nei comportamenti a causa anche della recente pandemia. Ha memoria di una bimba sognatrice e giocherellona l’io poetico, che guarda indietro con sguardo maturo, che serba la leggerezza dei passi di un tempo, insieme alla riconoscenza per avere ereditato un patrimonio immateriale di lingue (assieme al dialetto veneto in cui scrive, le parole in cimbro che emergono dai detti e dai ricordi) di alpeggi, di fate (Anguane), fiabe, stelle, ricevuto, ascoltato, contemplato, e a sua volta trasmesso – ché da chi ha donato quel tesoro un tempo l’io poetico si sente «lontano, ma non distante» – con la dolcezza e la precisione del dire poetico».
https://www.facebook.com/100012340022748/videos/pcb.1461861300901857/5318469404888598
Il reading è proseguito con le poesie della seconda classificata Grazia Scuderi. Il prof. Giuseppe Massara ha letto la sua traduzione in inglese di due testi della poetessa catanese, la cui traduzione in italiano è stata letta di Michelina Menonna e Licia Novaga.
Nella motivazione della Giuria, letta dal presidente Rino Caputo si afferma: «Nella apparente semplicità del dettato, tra versi ridotti all’essenziale e inopia aggettivale, in C’era n’isula si colgono grazia, profondità e passione abilmente dissimulata. Racchiuse nella cornice disegnata da prologo (C’era un’isola) ed epilogo (C’è un’isola), attraverso una notevole attualizzazione mitopoetica e un’ottima sensibilità nell’accogliere elementi di natura e creature tra le più gracili, ecco le sezioni Il re (Ulisse), La regina (Penelope), Il padre del re (Laerte), La madre del re (Anticlea), Il figlio del re (Telemaco), che compongono un poema che trasforma i paesaggi e i personaggi di Itaca, luogo dell’attesa e della constatazione, di partenza e approdi, in testimoni e attori di un mito che illumina il presente nutrendone la coscienza»
Sono andati in premio alla Scuderi, oltre all’ospitalità offerta dall’Albergo Ristorante il Giardino, un cestino di dolcetti tipici ischitellani prodotti da Arte Dolce di Michela Triggiani, una lattina del pregiato olio extravergine di produzione della ditta Montanaro-Comparelli e libri di Edizioni Cofine.
Dopo due brani musicali applauditissimi del Gruppo “Sangue Mediterraneo” il reading si è concluso con il vincitore del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2022 Sergio Cicalò che ha letto alcuni dei testi della raccolta vincitrice “Passionis”, due dei quali sono stati tradotti e declamati dal prof. Giuseppe Massara.
È seguita la lettura della motivazione della Giuria «Il sardo nella sua varietà cagliaritano-campidanese conferisce alle poesie di Passionis, la raccolta di Sergio Cicalò, una sonorità vivida, accentuata dalle sapienti allitterazioni e resa armoniosa dalla costruzione del verso, con ricorsi frequenti e riusciti a metri della tradizione italiana. La lingua – talvolta anche le lingue, come nel duetto tra inglese e cagliaritanocampidanese in “Costa Smeralda” – è allo stesso tempo strumento e oggetto di una pregevole tessitura sonora e di una creazione poetica, notevole per cura e sapienza stratificata, che scaturisce da una terra e una cultura materna e sa far vibrare corde universali. Si avverte il senso profondo di una religio, tanto elettiva e tanto popolare, corredata di notazioni etnografiche che confermano la solidità della voce d’autore e la persistenza di una cultura che travalica i millenni ancorandosi a dati sensibili: quelle ‘grida di uomo’ dalla croce che ancora chiedono condivisione alla sopravvivente umanità dei consimili»
Marcello Teodonio ha consegnato il Premio al vincitore consistente oltre che nell’ospitalità offerta dal B&B Torre del Lago, nella pubblicazione a cura di Edizioni Cofine del libro di cui è autore: la raccolta in sardo campidanese-cagliaritano Passionis (Passioni) e nella consegna di 100 copie dello stesso ed inoltre un cestino di dolcetti tipici ischitellani prodotti da Arte Dolce di Michela Triggiani, una lattina del pregiato olio extravergine di produzione della ditta Montanaro-Comparelli. e libri di Edizioni Cofine.
Infine un premio a sorpresa è stato consegnato da Rino Caputo e Pierino Comparelli ad Irene Venturo Presidente dell’Associazione Pugliese di Roma che ha partecipato a tutti gli eventi programmati nella due giorni. «Sono lieta di aver partecipato a questa prestigiosa manifestazione che rende orgogliosi noi tutti delle nostre radici! Un ringraziamento speciale al prof Rino Caputo presidente della Giuria, a Vincenzo Luciani poeta, scrittore ed editore di “Abitare a Roma” che ci supporta e ci segue nei nostri eventi e al Dr. Henos Palmisano nostro socio. Il loro “gioco di squadra”, il loro entusiasmo, la loro grande professionalità rappresenta un “valore aggiunto” per me e la nostra Associazione di antica tradizione! Un grazie di vero cuore per tutto. Mi avete regalato due giorni di emozioni speciali e avete anche reso unico il nostro 25° anniversario di nozze. Vi porto tutti nel cuore insieme ad Ischitella con i suoi sapori, odori, colori e con la sua bella gente.
Vincenzo Luciani, direttore artistico del Premio, ha sottolineato il ruolo decisivo dell’amministrazione comunale di Ischitella che ininterrottamente ha consentito lo svolgimento del Premio Ischitella-Pietro Giannone, un premio tra i più ambiti in campo nazionale e tra gli eventi più longevi dedicati alla poesia dialettale italiana. Merito anche della “squadra” (giuria, sponsor, collaboratori) che opera da un anno all’altro con continuità per il successo di questa iniziativa e che sta operando per costruire due eventi a sostegno del Premio e per una migliore conoscenza di Ischitella a Roma (con il sostegno dell’Associazione Pugliese di Roma e a Settimo Torinese con l’impegno dell’attrice e regista Elena Ruzza. Un rimbalzo internazionale del Premio, da alcuni anni, è garantito dalle splendide traduzioni in inglese di Giuseppe Massara e in tedesco di Anna Maria Curci che consentono l’apprezzamento dei testi in dialetto vincitori del Premio. Tutto questo lavoro proseguirà in vista della ventesima edizione del Premio, un traguardo molto importante per tutti noi che amiamo Ischitella, sempre più vocata ad essere la “città dei poeti”.
La splendida conduttrice Rosa Comparelli (che ha fatto egregiamente la parte anche del presentattore Angelo Blasetti, impossibilitato a copresentare la serata, dopo aver condotto con la consueta verve gli eventi del giorno precedente) dando appuntamento alla prossima XX edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2023, ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato: innanzituttio all’Amministrazione comunale di Ischitella che da 19 anni organizza questo ambitissimo Premio; al direttore artistico Vincenzo Luciani e ai giornali da lui diretti, Abitare a Roma e Periferie ed ai siti abitarearoma.it e poetidelparco.it che da sempre seguono e promuovono il Premio; ai poeti Grazia Scuderi, Sergio Cicalò e Maurizio Rossi; agli sponsor e sostenitori del Premio e in particolare: Don Dino Iacovone per l’ospitalità e il sostegno logistico; a Luca D’Apolito per il suo contributo musicale ed organizzativo, e a Michele Dattoli e a Benedetta Castelluccia per il loro pregevole apporto. Un grazie sentitissimo anche a Paula Gallardo Serrao e alle sue coriste innamorate di Ischitella. Un ringraziamento anche a: B&B Sul Corso di Raffaella Falco, By Cosimillo di Russo Anna Rita (anche per L’Apericena del 2 settembre a Foce Varano), alla Farmacia Dr. Germano Lustri, all’Operetta Osteria di Mare Rodi G.co, Arte Dolce di Michela Triggiani; Carmela Agricola, e naturalmente al B&B Torre del Lago (che ha ospitato il reading di venerdì) nelle persone di Giuseppe d’Errico e Annamaria Agricola e delle figlie Irene e Caterina che molte energie hanno profuso in questa e in molte altre edizioni del Premio.
Un grazie anche a Pierino Comparelli che tanto si è adoprato in questi anni per la riuscita del Premio. Un grazie sentito e di tutto cuore a tutti gli amici del Premio Ischitella.
E, naturalmente, anche ai membri della Giuria: Rino Caputo, Anna Maria Curci, Manuel Cohen, Vincenzo Luciani, Giuseppe Massara, Cosma Siani, Marcello Teodonio.
Infine un trascinante brano del Gruppo “Sangue Mediterraneo”, sottolineato da fragorosi applausi, ha concluso la XIX edizione del Premio.
Biobibliografia dei vincitori
Sergio Cicalò (Cagliari, 1970). Laureato in Lettere classiche, ha insegnato nei licei e ora insegna nel carcere di Cagliari-Uta. Tra i fondatori della rivista di poesia “Erbafoglio” di Cagliari, ha pubblicato il libro di versi Giovane cagliaritano (1993), finalista al Premio Giuseppe Dessì di Villacidro. Un’altra raccolta di poesie, Lo sguardo degli occhi chiusi, uscirà prossimamente. Nel 2021 è stato finalista nella sezione «poesia inedita» del Premio internazionale Rainer Maria Rilke di Duino. Pubblicazioni recenti di poesia: Sette sonetti sono usciti nella rivista «Smerilliana» 22, 2019; alcune poesie in sardo campidanese sono uscite nella rivista “Avamposto” 1, 2022.
Grazia Scuderi, avvocato, è nata a Catania nel 1964. Ha pubblicato per Editore Rosenberg e Sellier: in Quaderni di Sociologia vol. XLVII, 2003.31, Politiche di sostegno al reddito dall’assistenza alle politiche attive, il saggio dal titolo: “L’ascensore come situazione sociale problematica”. Suoi scritti sono apparsi sulla rivista “La Terrazza”. Ha pubblicato la plaquette di poesie in italiano Armonie e dissonanze (2014) e quella in dialetto Ciriminacchi (Edizioni Novecento 2019). Nel 2021 è stata finalista al Premio Ischitella-Pietro Giannone con la raccolta “A testa sutta”.
Nerina Poggese è nata 1966, vive e lavora a Cerro Veronese. Da diversi anni scrive poesie in vernacolo e più recentemente anche in lingua, brevi racconti, che hanno avuto riconoscimenti in ambito regionale, nazionale, ed internazionale. Ha pubblicato il libro comico Una piazza di storie (Bonaccorso ed. 2019). Fa parte del gruppo di poeti veronesi “Voci in poesia e prosa”. Ha diretto per più di vent’anni la “Compagnia Instabile di Cerro” di cui è stata anche sceneggiatrice e con la quale ha realizzato anche un film, nel 2011, una commedia satirica dal titolo: “Beghe da sordi, pache da orbi, basi da tordi”. Regista di videofilm e documentari che hanno ricevuto premi al “Film Festival della Lessinia”, su vita e tradizioni locali (trasmessi anche dalla Rai e da TV regionali). collabora con molte associazioni di volontariato, Pro Loco, Gruppo S-cianco ed altre; col gruppo Borgo Paglia, organizza serate di musica e poesia, l’annuale sagra di maggio ed il caratteristico presepe con le tipiche costruzioni della Lessinia.