Progettazione Parco Lineare Roma Est inevitabile fondamentale e necessaria a settembre

Il progetto del #ParcoLineareRomaEst#Plre – è ormai percepito come un patrimonio collettivo. Dei 250.000 abitanti che ci vivono, delle associazioni locali e cittadine che lavorano per l’ambiente e la sostenibilità, delle istituzioni che ne governano il territorio e che ormai lo hanno fatto proprio
A settembre ci aspettiamo che la sua progettazione si avvii: #forestazioneurbana, #mobilitàsostenibile, #rigenerazioneterritoriale, valorizzazione dei beni culturali, sviluppo delle economie sociali e circolari, #inclusione, #turismosostenibile, agricoltura urbana e #foodpolicy, welfare di prossimità e #comunitàenergetiche.
Per questo ci aspettiamo la COSTITUZIONE di una CABINA di REGIA , fra tutte le componenti istituzionali coinvolte, a partire dagli assessorati del Comune di Roma e dai Municipi, vorremmo coinvolgere anche la Regione Lazio.
E’ fondamentale per dare al Plre una prospettiva concreta e fattibile. Ci vuole tempo e molte risorse per realizzarlo, ma se si adotta un progetto adeguato si può partire presto nella sua realizzazione e si possono rendere visibili gli straordinari impatti positivi sull’ambiente che potrebbe portare all’intera città metropolitana. A partire dal progetto della ciclabile Porta Maggiore Gabii, già approvato dall’AC, che potrebbe cambiare radicalmente le relazioni fra i territori locali e le aree centrali di Roma.
Il progetto prevede tre condizioni: integrazione territoriale, partecipazione degli attori sociali ed economici, risorse e azioni interistituzionali.
Per la sua realizzazione è necessario attivare un percorso partecipato che dovrà contare sul coinvolgimento attivo dei cittadini e associazioni del territorio interessato. Abbiamo incontrato e lavorato insieme a numerose realtà sociali impegnate sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile (più di 40 associazioni hanno portato il loro sostegno attivo, si è aperta un’importante convergenza con la rete della Corona verde Roma est). Il processo di ripensamento e trasformazione, attraverso una pianificazione urbana condivisa, è ormai avviato.
Sarà necessario promuovere pratiche di co-progettazione human centered, includendo i cittadini nei processi creativi: nella ricerca e coinvolgimento con l’obiettivo di far emergere i bisogni e le aspettative dei cittadini; nel Co-design e workshop, un format intensivo di co-design con l’obiettivo di sviluppare concetti innovativi; nei Test e definizione, con l’obiettivo di validare e mettere a punto i concetti emersi.
In questo quadro abbiamo sottoscritto il contratto di fiume CdF dell’Aniene, entrando in rete con le risorse ambientali metropolitane e regionali. Presentando proposte che mirano a connettere i sette ambiti urbani del Plre con il sistema idrografico e recuperare, in tal senso, sia la componente fluviale principale sia quella secondaria. Importante ad esempio è il recupero del Fosso dell’Osa nel tratto che va dall’antica città di Gabii alla confluenza con l’Aniene. Il CdF amplia ulteriormente la Rete associativa che può collaborare alla realizzazione del progetto del Plre conferendo anche uno sviluppo metropolitano e regionale in funzione dei territori interconnessi. La partecipazione in tal senso è garantita dagli scambi collaborativi tra le varie associazioni e Enti sottoscrittori attraverso azioni coordinate lungo l’asta fluviale principale.
Per la realizzazione del Parco saranno necessari investimenti impegnativi, fondi PNRR, europei e regionali, ma anche l’intervento di intermediari finanziari nell’ambito dei recenti finanziamenti ESG (Enviroment, Social and Governance) che mirano allo sviluppo e realizzazione delle progettualità in funzione della lotta al cambiamento climatico e a favore della sostenibilità e inclusione sociale.
Ci vediamo a settembre, chiederemo nuovamente all’intero consiglio comunale e ai municipi coinvolti impegni precisi su questa strategia di rigenerazione ambientale, di valore metropolitano, a partire dai fondi del PNRR

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