Dalla fiaccolata promossa oggi, 18 febbraio, da Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio e dalle relative categorie della funzione pubblica, Luca Sappino, giovane candidato di Sinistra e Libertà…
Ecco come proteggere i bambini dai mali di stagione
Patricia Semeraro, specializzata in pediatria, neonatologia e puericultura, spiega quali sono le vaccinazioni antinfluenzali per difendere i più piccoli“La domanda che i genitori si pongono più comunemente è: vaccino il mio bambino per l’influenza? Per fare le giuste valutazioni è molto importante lo stato di salute del piccolo. Un bimbo in salute che prende un virus può avere delle complicazioni ma di solito non sono gravi”. Parola della dottoressa Patricia Semeraro, specializzata in pediatria, neonatologia e puericultura.
Dottoressa Semeraro, quali sono le malattie più diffuse durante la stagione invernale?
I malanni di stagione possono essere individuati nelle varie forme epidemiche di influenza. Forme che, naturalmente, variano di anno in anno presentando caratteristiche differenti.
Come si caratterizza la forma epidemica di questo inverno?
Quest’anno assistiamo a fenomeni specifici nel paziente. La forma epidemica che si sta diffondendo, infatti, si presenta all’inizio con un forte raffreddore e con una situazione catarrale, che si accompagna alla tosse molto forte, anche notturna. Sintomi che poi sfociano, inevitabilmente, in febbre.
Quindi consiglia ai genitori che ci leggono di far visitare suo figlio, se lo sente tossire?
Sì, assolutamente. I bambini vanno visitati tutti, anche i più piccoli. La tosse può essere sia grassa che secca, come negli adulti, ma a volte si possono nascondere dei processi infiammatori più gravi come, ad esempio, la bronchite.
O come l’influenza che circola quest’anno…
Sì, la forma virale di quest’anno si presenta con e caratteristiche citate e, se la febbre dovesse persistere oltre i tre giorni, deve essere trattata con l’antibiotico che, naturalmente, deve essere valutato in base al bambino.
Quali sono le età più esposte?
Sicuramente i lattanti dalla nascita fino a un anno di età e, poi, fino ai due anni e mezzo, tre al massimo. Dopo, infatti, il sistema immunitario si rinforza, tranne nel caso dei bambini catarrali.
La forma epidemica di questo inverno ha colpito i bambini più del solito?
No, l’unico fenomeno che emerge è il coinvolgimento dei lattanti. Sono stati loro ad essere maggiormente coinvolti. C’è da evidenziare, inoltre, come quest’anno si siano manifestate soprattutto le bronchiti, più che le bronchioliti.
Quali vaccini consiglia quest’anno?
I vaccini, come è noto, devono essere fatti prima della venuta dell’epidemia, quindi nel mese di novembre o al massimo i primi di dicembre. Sono consigliati i vaccini semplici oppure quelli che hanno un rinforzo per aumentare la risposta immunitaria. Devono essere attribuiti alla fascia di età compresa tra i primi tre anni fino ai cinque di vita, per quanto riguarda i bambini, e per gli anziani dai 65 anni in su. E’ molto importante somministrare il vaccino nei bambini che hanno malattie croniche di fondo, agli asmatici, ai diabetici e ai bimbi con malattie del sangue e fibrosi cistica. Queste tipologie devono essere tutte quante vaccinate.
Ha riscontrato la giusta adesione da parte dei genitori?
La domanda che i genitori si pongono più comunemente è: vaccino il mio bambino per l’influenza? Per fare le giuste valutazioni è molto importante lo stato di salute del piccolo. Un bimbo in salute che prende un virus può avere delle complicazioni ma di solito non sono gravi, se è in buone condizioni generali consiglio di fare le vaccinazioni di base e non quelle influenzali. Anche se prende una febbre, si può curare! Nei nidi e nelle scuole, i bambini si scambiano i virus e quindi è possibile che si presentino più episodi nello stesso anno. In conclusione, consiglio la vaccinazione ai miei pazienti ma non insisto eccessivamente per l’esecuzione perché, ripeto, se il bimbo è sano a un certo punto inizia ad agire il suo sistema immunitario, come è giusto e naturale che avvenga.