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Quarticciolo diviso sulla fiaccolata di don Coluccia: istituzioni e residenti chiedono soluzioni concrete

Contestazioni al corteo del prete anti-spaccio

Si è acceso il dibattito a Quarticciolo sull’iniziativa anti-spaccio organizzata da don Antonio Coluccia. La fiaccolata del 7 novembre in viale Palmiro Togliatti 981 ha attirato una trentina di partecipanti, ma ha anche sollevato critiche sia dal Municipio che dai residenti.

Don Coluccia: “La droga è la causa del degrado”

Durante la fiaccolata, don Coluccia ha ribadito il suo messaggio contro lo spaccio, definendolo la causa principale del degrado del quartiere.

Il sacerdote è da tempo impegnato in una serie di passeggiate e manifestazioni nei quartieri più difficili della Capitale, attirando l’attenzione sul problema della criminalità e della droga.

Tuttavia, alcuni episodi di tensione hanno fatto emergere quanto la sua presenza sia controversa.

L’ultima fiaccolata è stata preceduta da momenti di scontro, come il tentativo di aggressione subito dal sacerdote il 6 ottobre, quando un evento simile sfociò nel caos e un agente della sua scorta fu costretto a sparare un colpo in aria per calmare la situazione.

Foto archivio

Le reazioni del quartiere e la richiesta di interventi concreti:

Gli attivisti di Quarticciolo Ribelle sottolineano come le tensioni siano anche frutto di un “vuoto istituzionale” che da anni affligge il quartiere.

La nostra rabbia sta proprio qui, in queste passerelle che non servono a risolvere i problemi, ma a cui partecipano anche le istituzioni che sono colpevoli del vuoto che esiste al Quarticciolo, come la Regione e Ater, e di quello che il quartiere è diventato oggi”.

Insomma i residenti chiedono misure più strutturate, dall’aumento delle opportunità lavorative alla riqualificazione degli spazi pubblici, per allontanare i giovani dalla criminalità.

Anche le pattuglie della Questura, secondo alcuni, rischiano di acuire il senso di disagio senza rappresentare una vera soluzione per i cittadini.

Foto Abitarearoma

L’intervento, da parte dell’assessore all’ambiente del Municipio V:

L’assessore all’ambiente del Municipio V, Edoardo Annucci: “Non serve neanche che il presidente della Regione Lazio e il commissario straordinario di Ater vengano a passeggiare nel quartiere – aggiunge inoltre Annucci, in riferimento alla presenza di Francesco Rocca e di Orazio Campo alla fiaccolata -.

Serve un masterplan complessivo capace di restituire una prospettiva al quartiere e unire le progettualità del municipio, del Comune, della Regione, di Ater e della Prefettura”.

L’assessore invoca, poi, un intervento più consistente nel quartiere proprio da parte dell’agenzia territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, per risolvere le numerose criticità che sono state più volte denunciate dai residenti:

Non si può proseguire con interventi random dell’amministrazione municipale o capitolina – sottolinea – quando poi buona parte del patrimonio pubblico appartiene ad Ater.

Il giardino di via Trani, che a breve sarà riqualificato, sarà bello e al tempo stesso inutile se nel frattempo le case della Regione, cioè dove vivono le persone, cadono a pezzi e i negozi restano chiusi.

Il presidente della Regione, come suggerito anche dal comitato Quarticciolo Ribelle, dovrebbe chiamare Ater e chiedere perché i cantieri sono fermi e cosa hanno in mente per il quartiere”.


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