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Regione Lazio, la trattativa politica tra FI e FdI: un intricato gioco di scacchi

La situazione alla Pisana rimane in bilico, ancora nessuna decisione sui ruoli da affidare al secondo partito di maggioranza

Nel cuore della politica laziale, la trattativa tra Forza Italia e Fratelli d’Italia sembra un intricato gioco di scacchi, con ogni settimana che porta con sé più domande che risposte.

Sotto la direzione di Antonio Tajani e Claudio Fazzone, gli azzurri insistono per ottenere due assessorati, oppure un assessorato e la presidenza del consiglio. Dall’altro lato, il partito di Giorgia Meloni, pur offrendo qualche concessione, continua a mantenere una postura attendista e cauta.

Con una seduta di consiglio fissata per l’11 ottobre, la situazione si fa sempre più tesa. Il rischio che Forza Italia decida di ritirare il proprio sostegno a Francesco Rocca, richiamando i due assessori attualmente in giunta, Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni, è concreto.

Nei giorni scorsi, sembrava esserci una potenziale soluzione: trasferire la delega all’Urbanistica dal leghista Pasquale Ciacciarelli a Schiboni, il quale, però, sta per essere sostituito dal coordinatore di FI Latina, Alessandro Calvi. Ma queste manovre non hanno convinto gli azzurri.

Una settimana fa, in assemblea, i dirigenti di Forza Italia hanno discusso, ma la questione rimane in sospeso. La delega all’Urbanistica non basta; ci sono esigenze più ampie da soddisfare.

Paolo Trancassini, deputato e commissario regionale di FdI, ha lanciato un avvertimento ai colleghi di coalizione in un’intervista a “Il Tempo”, affermando: “Gli equilibri non sono cambiati”. Con questo, sembra ribadire che il passaggio da tre a sette consiglieri, sottraendo due alla Lega, non giustifica un aumento della rappresentanza di governo.

La reazione di Giorgio Simeoni, capogruppo di Forza Italia, non si è fatta attendere: “Trancassini sembra sottovalutare il tema, creando ulteriori ambiguità”. Questa frustrazione si traduce in una riflessione interna, mentre il partito si trova di fronte a un bivio: accettare la rigidità di FdI o ritirarsi dalla giunta, un’ipotesi che alcuni all’interno di Fratelli d’Italia considerano un “suicidio politico”.

Simeoni ha ribadito la volontà di Forza Italia di partecipare attivamente all’azione di governo, sottolineando l’importanza dell’unità della coalizione di centrodestra, che ha dimostrato di funzionare a livello nazionale.

“Il nostro gruppo in consiglio è molto compatto”, ha dichiarato, esprimendo la necessità di garantire a tutte le forze politiche di maggioranza la possibilità di rappresentare la Regione.

Nel frattempo, Marco Di Stefano, commissario regionale di Noi Moderati, alleato di Forza Italia, ha lanciato un appello accorato attraverso Facebook: “La situazione così com’è non giova a nessuno. Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità e trovare una via d’uscita”. Alcuni all’interno di Noi Moderati, stanchi del tira e molla, suggeriscono che il partito di maggioranza relativa debba prendere l’iniziativa e avviare un tavolo permanente di discussione fino alla risoluzione della crisi.

Un’aspettativa di mini tregua si profila all’orizzonte per l’approvazione del documento di programmazione economico-finanziaria, che dovrà essere presentato alla Corte dei Conti per la valutazione entro metà ottobre.

Questo appuntamento è cruciale per la Pisana. Tuttavia, una volta concluso questo passaggio, Forza Italia si troverà di fronte a un’importante decisione: accettare un accordo che include la delega all’Urbanistica e altre responsabilità minori, come la Protezione Civile, oppure rompere definitivamente con FdI.

In questo intricato scenario, l’incertezza regna sovrana. La strategia di Forza Italia e la reazione di Fratelli d’Italia nei prossimi giorni saranno determinanti per il futuro della giunta regionale, mentre la tensione tra le due forze continua a crescere.


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