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Rimpasto sotto i riflettori: tensioni interne al Pd di Roma dopo le scelte di Gualtieri

Il cambio Gotor-Smeriglio alla Cultura e Catarci-Bugarini al Personale ha lasciato una scia di malumori all’interno del Partito Democratico

Il recente rimpasto “flash” nella giunta di Roma ha scatenato onde di malcontento all’interno del Partito Democratico romano. Con l’addio di Miguel Gotor e l’arrivo di Massimiliano Smeriglio alla Cultura, il ritorno di Albino Ruberti e lo scambio Catarci-Bugarini al Personale, la situazione è diventata tutt’altro che serena.

Come riporta l’agenzia Dire, il ribaltone è giunto “a sorpresa” proprio nel giorno in cui il sindaco Gualtieri aveva pianificato la presentazione del termovalorizzatore, lasciando i vertici del Pd completamente all’oscuro.

Il tema del rimpasto potrebbe dominare il dibattito nella direzione e nell’assemblea romana del partito in programma sabato 19 ottobre, a meno di eventuali sconvocazioni “tattiche”. Alcuni esponenti dem di peso parlano di questo cambiamento come di un “colpo di coda” di Goffredo Bettini.

Nonostante ciò, la maggioranza dem in Campidoglio rimane compatta nel sostenere il sindaco, mentre i “mal di pancia” si concentrano esclusivamente nel Pd romano, che ha espresso dubbi su Bugarini e ha assistito al rimpasto senza conoscerne né modalità né tempistiche.

La “profezia” di Bettini:

Nelle ore frenetiche in cui Gotor ha presentato le sue dimissioni per “motivi personali”, il sindaco ha già iniziato a pianificare arrivi e ritorni, ma è emersa l’assenza di una telefonata di “condivisione” con i vertici del partito. Il segretario romano, Enzo Foschi, non è stato avvisato della decisione: come racconta Dire, “la telefonata è partita, ma non c’era campo”.

La riflessione si è subito spostata su chi potrebbe aver innescato questo ribaltone, ma anche su chi lo aveva profetizzato.

Goffredo Bettini, lo scorso 27 gennaio, aveva scritto su Facebook: “Quando si allontana un dirigente del valore di Massimiliano Smeriglio, resta sempre l’amaro in bocca. È stato un protagonista del governo della Regione negli anni migliori di Zingaretti; sono sicuro continuerà a esserlo a Roma con il sindaco Gualtieri.”

Nove mesi dopo, Smeriglio entra in Campidoglio: un semplice caso o un destino già scritto?


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