Roma, scontro sulle nuove regole urbanistiche: le Soprintendenze fermano il Campidoglio

Il dipartimento Urbanistica replica al ministero della Cultura circa la richiesta di maggiore coinvolgimento

Roma, una città eterna sospesa tra il suo glorioso passato e le sfide del futuro, è teatro di una battaglia silenziosa ma decisiva. Al centro del conflitto ci sono le nuove norme urbanistiche, un tassello fondamentale per il riassetto della Capitale, che però rischiano di inciampare in un muro di resistenze. Due Soprintendenze, una statale e una capitolina, si sono messe di traverso, accendendo uno scontro istituzionale che potrebbe far saltare l’intero piano.

Una lettera che accende la miccia

Il 7 febbraio, una lettera firmata dalla Soprintendente statale Daniela Porro piomba sugli uffici del Campidoglio come un macigno. Nel documento, indirizzato all’Assessorato all’Urbanistica e al Dipartimento competente, la funzionaria mette nero su bianco un’accusa pesante: il Comune ha ignorato un protocollo del 2009, che imponeva un confronto con tutti gli enti coinvolti prima di toccare le regole urbanistiche. Un errore di metodo, secondo la Soprintendenza, che potrebbe compromettere l’intero percorso.

La reazione del Campidoglio non si fa attendere. Il messaggio è rassicurante, quasi distaccato: Nessuna violazione, siamo solo all’inizio. Le osservazioni verranno valutate. Insomma, si va avanti.

Ma la storia non finisce qui. Tre giorni dopo, il 10 febbraio, arriva la replica ufficiale del direttore del Dipartimento Urbanistica, Gianni Gianfrancesco. La lettera inviata al Ministero della Cultura è un atto di difesa: Le procedure sono state rispettate in ogni fase, scrive, spiegando che l’iter è ancora in corso e che c’è tutto il tempo per eventuali modifiche.

Un’ombra dal passato

Ma c’è un altro documento, ancora più insidioso, che rischia di complicare tutto. Risale al 15 gennaio 2024, ed è firmato da Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino. In quella nota, ben prima che scoppiasse il caso, l’ente aveva già sollevato dubbi sulla legittimità del procedimento, chiedendo chiarimenti sui lavori condotti dal gruppo tecnico dell’Urbanistica.

Ma c’è di più. Una delle modifiche più contestate riguarda il ruolo della Sovrintendenza Capitolina stessa: fino a oggi, il suo parere era “preventivo e vincolante”, un passaggio obbligato nei procedimenti urbanistici. Con la nuova normativa, invece, diventerebbe “consultivo”, riducendo drasticamente il suo potere decisionale. Un colpo durissimo per l’ente, che ora si sente messo da parte.

Il 13 febbraio, la risposta del Dipartimento Urbanistica non è affatto conciliante. Gianfrancesco, con toni perentori, ribatte punto su punto: La Sovrintendenza Capitolina non è un organismo esterno, ma parte integrante dell’amministrazione. Il suo compito è collaborare, non ostacolare. Il messaggio è chiaro: non si accettano interferenze.

La Capitale tra passato e futuro: chi vincerà la battaglia?

Roma è una città in bilico, dove il futuro cerca di farsi spazio tra le vestigia del passato. Le modifiche alle norme urbanistiche sono un passaggio cruciale per il destino della Capitale, ma il braccio di ferro tra il Comune e gli enti di tutela potrebbe mandare tutto all’aria.

Se le Soprintendenze non arretreranno, il Campidoglio rischia di dover riscrivere tutto da capo. Per il sindaco Gualtieri e l’assessore Veloccia, il tempo stringe: ogni ritardo potrebbe trasformarsi in un vicolo cieco amministrativo, con ripercussioni pesanti sulla gestione della città.


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